'E' stato un colpo di fulmine' capitoli 38, 39 ed epilogo
Eccoci qui alla fine di questa avventura (forse 👀).
Spero che la storia vi sia piaciuta! Fatemi sapere nei commenti e godetevi gli ultimi capitoli 💙
Capitolo 38 – Daniel e Sergej
Daniel
aveva poi incontrato Rosy e l'aveva praticamente costretta a smentire la loro
relazione, altrimenti l'avrebbe denunciata e non si sarebbe arreso finché non
fosse rovinata. La ragazza alla fine aveva acconsentito, ma in cambio voleva
una parte in una qualsiasi delle sue serie.
A
quel punto il capo non poteva rifiutarsi, ma non le aveva promesso un ruolo da
protagonista quindi le fece un contratto come comparsa in una serie che a breve
sarebbe partita e, traendola in inganno, le disse che le avrebbe fatto firmare
il tutto solo dopo la dichiarazione con la stampa. Fortunatamente la ragazza fu
tanto sciocca da acconsentire e fare come richiesto.
Nel
frattempo aveva solo una settimana per risolvere tutto, e questo riguardava
anche il lavoro di Sergej. Non poteva permettere che, una volta abbandonata
l'azienda, la madre lo cacciasse. Doveva fare in modo che fosse protetto fino
alla fine. C'era però un problema, anche se avesse fatto per il ragazzo un
contratto inespugnabile, questo non vietava alla madre di tormentarlo, quindi
aveva fatto mettere una clausola in più dal suo avvocato.
Nonostante
questo, c'era una buona notizia. Lo 'scandalo' aveva dato molta visibilità alla
serie e di conseguenza due giorni dopo il gran casino, tanti fan si erano
schierati a favore della relazione tra Sergej e Daniel. Rosy aveva dichiarato
che tra Daniel e lei non c'era mai stato nulla, di conseguenza era facile
capire che tra l'attore e il capo tutto era reale.
Di
comune accordo i ragazzi non avevano smentito nulla, né fatta alcuna
dichiarazione.
"Per
favore, leggilo bene e poi firmalo" Daniel aveva portato a Sergej il nuovo
contratto e il ragazzo lo guardò sorpreso.
"Perché
mi dai questo da firmare?"
L'attore
era completamente all'oscuro di tutto quello che il padre aveva fatto, e Daniel
fino a quel momento era riluttante a parlargliene. Adesso però, soprattutto ora
che si era riconciliati e con la paura che potesse di nuovo lasciarlo, Daniel
si costrinse ad essere onesto e gli spiegò tutto.
Sergei
guardò il contratto, poi Daniel e sotto lo sguardo sorpreso dell'uomo prese i
fogli e li fece a mille pezzi.
"Hai
deciso di lasciare l'azienda e aprirne un'altra. Lavorerò per te quando sarà il
momento, nel frattempo devo laurearmi"
Daniel
si avvicinò al ragazzo e lo guardò come se non lo avesse mai visto "Ti sta
davvero bene perdere la tua carriera? E' appena iniziata! Ci vorrà tempo per
realizzare la mia nuova attività."
"Il
nuovo manager non sarà contento della mia mossa, ma se è davvero bravo sarà lui
a crearmi dei contratti. Daniel," guardò l'uomo e quello sguardo argento
penetrò il capo "non ho bisogno che tu mi difenda. Sono grande
abbastanza"
Daniel
gli prese la mano e la strinse, due giorni fa stava per perderlo e questo
faceva ancora male. "Non voglio che per colpa mia tu possa perdere il
lavoro. Sei un bravo attore e se non lasciassi l'azienda avresti una carriera
brillante..."
Sergej
gli strinse le dita e sospirò "Prima di tutto non sei tu a farmi perdere
il lavoro, ma mio padre. E poi ci sono tante altre aziende, più la tua in
futuro"
"Ma
lui..."
"Basta"
bisbigliò Sergej "So cosa fare e come agire. Tu piuttosto, sei
sicuro?"
Daniel
annuì, gli si avvicinò, gli baciò la fronte e poi sorrise. "Ho già dato
l'avviso di dimissioni... adesso dovrà essere mia madre ad occuparsi di
tutto"
"Sarà
furiosa" sussurrò il ragazzo, stringendosi al compagno. Un sorriso gli
dipingeva le labbra.
"Vorrei
essere lì a guardare il suo volto" rispose soddisfatto Daniel. In tutta
onestà la madre non era adatta per gli affari e poteva solo sperare di
rimpiazzarlo con qualcun altro altrettanto abile come Daniel. Sapeva che prima
o poi le azioni delle 'CineFly' sarebbero calate e in questo modo sarebbe stato
facile per il ragazzo riprendere quello che gli apparteneva, aveva già avvisato
gli avvocati. Peccato non averci pensato prima, anzi peccato non aver capito
prima quali erano le sue priorità.
Nel
frattempo si era già messo in contatto con alcuni investitori e aveva già la
sua idea di azienda, più piccola, più modesta e che gli lasciasse più tempo per
proseguire la sua relazione. L'avrebbe incentrata principalmente su serie
Lgbt+, dopotutto doveva dire grazie ad una serie BL se aveva incontrato il suo
compagno.
***
Sergej
guardò la casa dinanzi a sé e sospirò sentendo un peso sul cuore.
Daniel
era stato molto onesto con lui, per il loro amore aveva messo in gioco tutta la
sua vita. Aveva rinunciato volontariamente all'azienda di famiglia per creare
un futuro insieme e vivere felici. Però, per Sergej, questa felicità non
sarebbe mai stata completa e reale se non avesse affrontato i suoi genitori.
Soprattutto dopo che Daniel gli aveva detto che suo padre stava facendo di
tutto per ostacolarlo.
Aveva
avvisato sua madre che sarebbe passato e lei aveva risposto piuttosto
felicemente, come se forse il figlio fosse rinsanito all'improvviso.
Entrò
in casa quasi in punta di piedi, come se per anni non l'avesse abitata, e
questo gli fece più male dell'ultima volta.
"Siamo
qui!" urlò sua madre dal soggiorno. Sergej allora andò da loro e, proprio
come la sua ultima visita, i due erano già seduti e lo guardavano torvo.
L'attore
prese posto e, prima di parlare, contò fino a dieci. "So che mi stai
ostacolando" disse schietto.
"Come
potrei non farlo? Tu non mi ascolti!" disse suo padre con rabbia, i pugni
chiusi "Tuo fratello poi..." e non continuò, lasciando in sospeso la
frase.
"Ho
deciso di prendere la laurea e venire a lavorare con te. Come volevi" suo
padre e sua madre restarono di stucco, poi si guardarono sorpresi.
"Tu...
vorresti lavorare con tuo padre?"
Sergej
annuì deciso, "Ma a due condizioni" la voce era calma.
Suo
padre, che fino a quel momento aveva sperato in una simile cosa lo lasciò
parlare.
"Vorrei
continuare a fare l'attore come mio secondo lavoro e..." deglutì a fatica
"vorrei che non interferiate nella mia vita sentimentale. Io e Daniel
vogliamo stare tranquilli"
Suo
padre lo guardò con disprezzo "Adesso lo chiami persino per nome dinanzi a
noi! Non ti vergogni? Daniel, chi è questo Daniel?" quasi urlò,
mentre la moglie cercava di prendergli la mano e tranquillizzarlo. In tutta
onestà alla madre di Sergej erano mancati molto i suoi figli e uno di loro
voleva lavorare con il padre. Non era una cattiva idea.
"Se
volete posso farvelo conoscere. Si chiama Daniel Davis Fly..."
Suo
padre strabuzzò gli occhi e poi sussurrò "Fly... Fly... Quel Daniel
Fly?"
"Se
parli del CEO della 'CineFly' sì. È lui"
Il
silenzio calò nella stanza. Sergej percepì una sorta di cambiamento e poi suo
padre sorrise. Un sorriso distorto, non completamente sincero, ma era pur
sempre un sorriso.
"Si
parla benissimo del signor Fly! Dovevi dirmelo prima che era lui!"
Il
giovane attore restò sorpreso. Davvero per suo padre era tanto importante
l'etichetta?
"Prendi
la Laurea e lavora per me! E presentami subito Daniel!" Immediatamente lo
chiamò per nome, facendo sentire a disagio il ragazzo.
"Ci
lascerai in pace?" chiese il ragazzo e l'uomo annuì, anche se non del
tutto sicuro.
Onestamente
sapeva che sua madre e suo padre non avrebbero accettato facilmente il fatto
che amasse un altro uomo, però poteva essere un punto di partenza per entrambi
le parti. Giusto? Quantomeno lo sperava…
Capitolo
39 – Jeremi
Cinque
mesi dopo.
Jeremi
stava lavorando a più non posso per poter stare con Maxi. In questi mesi era
riuscito a trovare un lavoretto part time in un negozio informatico e stava
risparmiando per il loro futuro. Era riuscito un mese prima a mettere soldi da
parte, ma alla fine aveva avuto problemi di orari e studi, e Maxi era stato
costretto a prendere un aereo all'ultimo momento.
Il
suo fidanzato sarebbe tornato di lì a due settimane e se prima pensava di voler
usare quei soldi per andare a trovarlo, adesso pensava di usarli per andare a
vivere insieme e trovare un appartamento per due.
In
quei mesi le cose non erano andate molto male. Sia lui che Sergej erano rimasti
da Daniel, ma Jeremi sentiva di dover andare via e farsi la sua vita.
I
loro genitori, dopo aver conosciuto Daniel avevano cambiato un pochino idea e
si erano aperti leggermente ai ragazzi, ma a parte pagare i loro studi non
avrebbero sborsato nulla più per le altre spese e onestamente Jeremi non ne
voleva neanche.
Il
ragazzo voleva laurearsi quanto prima in modo da poter essere indipendente in
modo concreto ed essere anche all'altezza del suo compagno. In tutta onestà il
suo nuovo cognato si era proposto di aiutarlo e di dargli anche un lavoro nella
sua nuovissima azienda, che avrebbe aperto di lì ad un mese, ma non era
d'accordo. Jeremi aveva bisogno di fare le sue esperienze. Non voleva dipendere
da nessuno, anche se in quel periodo sarebbe stato davvero d'aiuto.
Proprio
quel giorno aveva un appuntamento per vedere un piccolo appartamento e non
stava nella pelle. Il giorno prima aveva detto tutto a Maxi e, come lui, era
dispiaciuto di non poterlo vedere insieme.
"Signore!"
chiamò una ragazza "Mi scusi per il ritardo!" una ragazza molto
carina attirò la sua attenzione. Aveva tra le mani un mazzo enormi di chiavi e
una cartella spessa "Oggi ho mille appuntamenti!" disse con il fiato
corto.
"Non
si preoccupi!" cercò di tranquillizzarla Jeremi e si guardò intorno. La
cosa strabiliante era che l'appartamento fosse proprio nelle vicinanze del loro
bar preferito.
Quanto
vorrei che Maxi fosse qui...
Sospirò,
mentre la donna cercava in tutti modi di riprendersi. Alla fine, stanca,
gli passò le chiavi. "Per favore, vada prima lei. La raggiungo appena
trovo il cellulare!"
Jeremi
guardò le mani della donna e si chiese se fosse il suo primo giorno. Una volta
che gli vennero date le informazioni su quale appartamento fosse, il ragazzo
entrò nel palazzo e raggiunse quella che forse sarebbe stata la sua nuova
abitazione.
Con
il pensiero ancora a Maxi, Jeremi aprì la porta e restò per un attimo
abbagliato dalla luminosità del sole, salvo poi spalancare completamente gli
occhi e urlare: "Maxi!"
Il
cuore batteva forte nel petto mentre si precipitava da lui a stringerlo. I
ragazzi si strinsero l'un l'altro, mentre lacrime di gioia scendevano sui loro
volti.
"Quando
sei tornato?" gli chiese baciandogli le labbra rosa.
"Ieri!
Ho chiesto aiuto a Sergej per non farmi beccare!"
Jeremi
lo strinse di nuovo e incapace di trattenersi lo baciò più a fondo, giocando
con la sua lingua. Gli era mancato da morire...
Solo
dopo un po', quando nessuno di due aveva più fiato Maxi sospirò aggiustandosi
gli occhiali: "Non potevo non vedere casa nostra..."
Il
cuore di Jeremi, che già batteva forte, triplicò la sua velocità. "Casa
nostra..." ripeté stordito, dopo un po' chiese con urgenza "Devi
ripartire?"
Maxi
scosse con forza la testa "No, ho finito. Mi hanno concesso dei giorni
anche per la laurea di Sergej. Non devo più partire. Mi sei mancato da
morire..." le mani di Maxi arrivarono sui fianchi del suo fidanzato e
s'infilarono al di sotto della maglia.
La
passione di Jeremi divampò, ma non poteva permettersi di esagerare adesso.
C'era l'agente immobiliare di sotto.
"Da
oggi non ti allontanerai più da me. Stasera e per sempre dormiamo insieme.
Promesso?"
Maxi
annuì "Promesso." dopo un po' bisbigliò: "Ti amo"
Jeremi
gli asciugò le lacrime con la mano e baciò la sua fronte "Ti amo
anch'io..."
***
Angolo
speciale.
Tutti
e quattro i protagonisti erano seduti intorno ad un tavolo e al centro c'era
una piccola torta.
Daniel
disse piuttosto freddo: "Auguri autrice!" poi si volse verso Sergej
"Dobbiamo per forza fare questa pantomima? Ci ha reso le cose
difficilissime!"
"Ssssh"
sussurrò Sergej dando una gomitata "Ringrazia, poteva andare peggio."
poi si volse verso la ragazza "Buon compleanno!"
Maxi
e Jeremi sorrisero. Il ragazzo con gli occhiali parlò a Daniel "Con noi è
stata brava. Si merita gli auguri per i trent'anni!"
Jeremi
invece lo guardò male "Brava? Ci ha separato per sei mesi!" dopo un
po' borbottò "Sì sì... auguri..."
In
imbarazzo l'autrice si mise seduta e prese un coltello. "Mangiamo?
Festeggiamo anche che siamo alla fine, che ne dite?" e dopo un po'
aggiunse "Grazie per avermi fatto compagnia in questi mesi e... grazie per
gli auguri"
Forse,
ma solo forse, avrebbe anche dovuto scusarsi...
Tutti
annuirono, e con Sergej stretto a Daniel e Maxi a Jeremi, presero un pezzo di
torta... gusto? Limone ovviamente!
"Sergej?
Sei pronto?" chiamò il fratello appostato dietro la porta con Maxi.
"Sì,
sì. Eccomi. Siamo in ritardo?" il ragazzo uscì dalla stanza e gli altri
due uomini lo guardarono con stupore. Per la prima volta Sergej era vestito in
modo elegante: camicia bianca, giacca blu notte con pantalone abbinato,
cravatta semplice dello stesso colore del completo e scarpe lucide e
classiche.
"Mi
sento così a disagio" sbuffò il ragazzo, irritato dalla camicia aderente.
Era la prima volta che vestiva così, aveva promesso di essere elegante e aveva
mantenuto la parola. Anche se doveva ammettere che tutto sommato un berretto lo
avrebbe indossato volentieri.
"Ecco"
disse Jeremi con le lacrime agli occhi "I fiori" e li infilò nel
taschino.
"Sei
pronto?" chiese il suo migliore amico Maxi.
Sergej
li guardò entrambi e scosse il capo, facendo sì che la frangia si muovesse
morbida sulla fronte. I capelli erano l'unica cosa che si era rifiutato di
sistemare, non li voleva tirati indietro, voleva essere almeno un po' se
stesso.
"Non
lo avrei mai detto..." sospirò contento suo fratello, e poi prese la mano
del compagno "Andrà bene, Daniel ti ama"
Sergej
sentì il viso infuocarsi e gli occhi bagnarsi e, prima che potesse emozionarsi
di più, disse: "Andiamo? Ci sono molti giornalisti? L'auto è
arrivata?"
Dopo
un anno da tutto quello che era accaduto, la popolarità di Daniel e Sergej era
esplosa, tanto che una volta che la nuova azienda fu aperta il capo aveva
deciso di fare una nuova serie con entrambi protagonista. La notizia era stata
accolta positivamente.
Le
cose non erano però ancora perfette. Solo recentemente la madre di Daniel, dopo
aver cambiato innumerevoli CEO e fatto crollare le azioni dell'azienda, si era
decisa a ritornare dal figlio. Daniel dal canto suo contava già di riacquisirla
e quindi, adesso, erano in fase di accordi. La donna però, nonostante tutto,
aveva rinnegato con tutta se stessa il matrimonio del figlio, dicendo lui che
si stava rovinando!
Al
tempo stesso anche i genitori di Sergej facevano fatica ad accettarli, se da un
lato s'illuminavano vedendo Daniel, dall'altro disprezzavano Sergej. Tutto ciò
non aveva senso.
Il
ragazzo si era anche laureato proprio per il padre e per un periodo aveva
provato a lavorare con lui, ma vista la fama e gli impegni continui, l'avvocato
aveva perso la pazienza e con disprezzo lo aveva licenziato. I due non venivano
mai invitati a pranzo o cena, anzi se capitava l'unico ad essere invitato era
Daniel, poi se girava bene la madre lo contattava e gli raccontava tutto. Anche
la donna sembrava confusa sul come comportarsi.
Insomma...
Sergej sapeva che i suoi avevano bisogno di tempo e il ragazzo era disposto a
concederlo. Anche se era doveroso dire che la coppia peccava di incoerenza, con
Jeremi e Maxi sembravano leggermente più aperti, e il ragazzo non capiva
perché. Forse la sessualità c'entrava ben poco, semplicemente il capofamiglia
aveva fatto dei piani diversi per i ragazzi e ora la sua realtà stava andando
in fumo. Sia lui che Jeremi erano molto confusi, ma almeno quel giorno
sarebbero venuti al matrimonio.
"Troppe
domande!" esclamò Jeremi, catturando l'attenzione del maggiore
"L'auto è arrivata. Tutto è perfetto. Ci sono giornalisti, ma non
molti."
"Bene"
disse Sergej, prendendo poi un grosso respiro. Si erano molto impegnati per
tenere tutto segreto, ma in qualche modo qualcuno era venuto a conoscenza del
loro matrimonio.
Per
il grande evento, Daniel e Sergej avevano affittato un hotel. Lì, si sarebbe
svolta la cerimonia e poi la cena. Tutto molto intimo e riservato, come la
coppia voleva.
"Su,
andiamo" disse Sergej. Voglio
vederlo...
I
tre uomini salirono sull'auto dai vetri oscurati e in meno di venti minuti
arrivarono a destinazione, anche i paparazzi furono abbastanza discreti.
Appena
arrivati i tre uomini rimasero senza parole. All'ingresso c'era un grande arco
di fiori bianchi. Delle splendide rose erano intrecciate a delle peonie e delle
ortensie. Un bellissimo tappeto bianco era disteso per terra e delle candele
erano sparse qua e là.
Un
uomo, forse un dipendente, venne incontro loro e si fermò dinanzi a Sergej.
Aveva tra le mani una scatola bianca.
"Un
regalo dal vostro futuro marito. La prega di indossarlo e poi di seguire il
percorso." L'uomo gli allungò la scatola e Sergej l'aprì con mani
tremanti. Al suo interno c'era un capellino con visiera blu notte, uno di
quelli semplici che era solito portare.
"Ma
come..." la domanda gli morì sulle labbra, Daniel lo conosceva fin troppo
bene.
Indossò
il capello, abbassando la visiera sulla fronte, e si sentì così emozionato che
una lacrima gli scese sul volto.
Mentre
percorreva il tappeto bianco, il cuore sembrava esplodergli nel petto e mille
pensieri gli affollavano la mente. Voleva vederlo, vedere il volto del suo
uomo, colui che gli aveva cambiato la vita e che lo rendeva felice ogni singolo
giorno da quando lo aveva incontrato.
Ci siamo... sto arrivando...
Il
tappeto bianco lo aveva condotto ad una saletta chiusa, sulla porta di legno
c'era un cartello con su scritto 'Ti sto aspettando. Daniel'.
Sergej
si morse il labbro inferiore e trattenne le lacrime. Spinse con la mano la
porta e, benché la sala fosse bellissima così come i pochi invitati,
l'attenzione fu solo per lui, per Daniel.
I
loro occhi s'incrociarono, i due risero imbarazzati per poi commuoversi. Era la
prima volta che l'attore vedeva il suo uomo emozionato. Era bellissimo, più
degli altri giorni. Per non parlare del vestito che gli cadeva a pennello, era
dello stesso colore di quello di Sergej ma molto più elaborato, con l'aggiunta
di un panciotto e un orologio da taschino. Tra le mani poi aveva un bellissimo
bouquet di fiori, gli stessi che erano sparsi in giro, ossia rose, peonie e
ortensie.
Con
gambe tremanti il ragazzo percorse la navata e si ritrovò dal suo compagno, che
prontamente gli baciò la fronte, alzandogli un attimo il cappello, e gli passò
i fiori.
"Ti
stavo aspettando" disse con voce emozionata Daniel.
"Sono
arrivato" rispose Sergej, porgendo i fiori a Jeremi che ne frattempo lo
aveva raggiunto essendo il testimone.
"Sei
pronto?"
A
quella domanda, il ragazzo si emozionò di nuovo e nascose il viso, grazie anche
al cappello. Daniel però gli prese il mento tra le dita e si fece
guardare.
"Siamo
solo noi due. ok?"
"Per
sempre?" chiese Sergej.
E,
prima che la cerimonia ufficiale iniziasse, quasi come una promessa eterna,
Daniel rispose: "Per sempre..."



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