'I classici di Manu' nuova rubrica per voi!

 Dice Italo Calvino dei libri classici: Un classico è un libro che non ha ancora finito di dire quello che ha da dire, portando su di sé i segni delle letture passate e lasciando le proprie tracce.


Ed è così che vi presento la mia nuova rubrica! Vorrei parlare dei classici che ho letto nel corso della mia vita. Non sono pochi, di alcuni ho ricordi piacevoli (pochi), di altri ho ricordi spiacevoli (molti), di altri ancora non ricordo assolutamente nulla (parecchi!), quindi o non ve ne parlerò o tenterò una rilettura prima di farlo.

Tenterò è la parola chiave, perché io e i libri cosiddetti Classici non andiamo quasi mai d'accordo! Sarà lo stile, saranno i temi trattati, saranno le atmosfere e i ritmi lenti, sarà tutto questo e a volte qualcosa di più, ma io e i Classici siamo spesso due rette parallele e quindi di incontrarci non ne vogliamo sapere.



Iniziamo questa rubrica proprio con un classico che viene spesso consigliato per questo periodo invernale, "Le notti bianche" di Fedor Dostoevskij (o Fyodor Dostoyevsky, non saprei, dipende da che versione prendete in mano).

Questo racconto ci parla di un sognatore, uno giovane uomo che vive nella sua mente, nelle sue fantasticherie. 

Finché una notte conosce una ragazza di cui si innamora. Peccato che lei sia innamorata di un altro. Passano assieme quattro notti, si conoscono, parlano molto, nell'attesa di questo uomo che pare essere sparito. Invece, udite udite, la mattina del quarto giorno egli riappare e lei fa la sua scelta definitiva.

Ora, siamo onesti, quale ragazza ai giorni nostri, con tutto quello che succede in giro, si metterebbe a passeggiare nel cuore della notte e rivolgerebbe la parola ad un perfetto sconosciuto, raccontadogli pure tutti i fattacci propri? 

Questo è quello che intendo quando dico che per me i Classici sono spesso invecchiati male, non sempre i temi e i messaggi rispecchiano il mondo di oggi e a volte si fa davvero fatica a capire che razza di mentalità avessero a quei tempi.

Vogliamo poi parlare del finale? Scontato. 

La protagonista passa quattro notti ad esaltare l'amore che prova per un altro, amico mio, sognatore o no, ma che ti aspettavi scusa? Davvero non era chiaro come sarebbe finita?

Non ho nemmeno capito perché si consigli di leggere questo libro in questo periodo, visto che è ambientato in una stagione diversa. Se qualcuno di voi lo sa, illuminatemi! 


"V’è qualcosa di inesprimibilmente toccante nella nostra natura pietroburghese, quand’essa, con l’avvento della primavera, d’un tratto mostra tutta la sua possanza, tutte le forze donatele dal cielo e si riveste sfarzosamente di foglie, si fa variopinta di fiori..."


Avete avuto un assaggio di un Classico che non mi ha fatto impazzire, non è nemmeno brutto, molto evocativo nelle sue descrizioni, ma francamente la trama e lo svolgimento sono un pò poco credibili... parliamo da 5 minuti e già possiamo considerarci amici? Ci conosciamo? Prontoooooo c'è nessunooooo in quelle testeeeeee?

Non lo so, io basita.


Chi di voi lo ha letto? Cosa ne pensate?

Quali sono i classici del vostro cuore e quali proprio non sopportate?

I miei li scoprirete presto, stay tuned!

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