Una domenica con Gabriele Glinni, autore di 'Ascend-ent'

 Buongiorno a tutti! 

Oggi abbiamo un altro autore che è venuto a farci visita, ossia il bravissimo Gabriele Glinni, che tengo di nuovo a ringraziare!

Volete sapere di più su di lui? Non vi resta che continuare a leggere!


Ciao Gabriele, grazie per essere qui! Per prima cosa presentati, cosa fai nella vita. Descriviti con tre aggettivi.

Ciao Carmela! Ti ringrazio di cuore per la disponibilità e la gentilezza.
Sono Gabriele Glinni, consulente SAP (settore informatico), “romano de Roma” e appassionato di scrittura creativa da quando ero adolescente. Sono anche uno dei due proprietari del blog Pillole di Folklore e Scrittura.
Tre aggettivi… potrebbero essere ossessivo, ansioso e affettuoso.
Oppure gentile, creativo e lunatico.
O ancora pignolo, perennemente affamato e perfezionista. Decidete voi!


Come ti sei avvicinato alla scrittura?

Con la scrittura ho un rapporto molto particolare. Nel senso che sono uno di “quelli” che, fin da piccolo, adorava scrivere temi.
Ma quello che proprio mi ha portato a iniziare a scrivere è stato un gioco per Nintendo DS, Phoenix Wright: Ace Attorney, che mi spinse a creare un personaggio ambientato nello stesso universo narrativo, ovvero l’avvocato Wolf Lonnie.
La storia di Wolf ne generò altre a manetta, tra cui alcune action/thriller con l’agente dell’FBI Lilith Light, investigative con il procuratore Saria Lonnie, e così via.
Ho continuato a lavorare su questo universo narrativo sforzando di migliorarmi sempre di più e sperimentando il più possibile. Processi, scontri con mutanti, indagini serrate, criminali incalliti, domestici pazzi… di tutto e di più.
Poi, nel 2020, ho voluto produrre il primo lavoro mio non legato ad un altro universo narrativo, ovvero Ascend-ent, e, proprio quest’anno, ho scritto il secondo lavoro interamente mio, ossia Descend-ent, attualmente in fase di editing e prossimo alla pubblicazione.




Ho visto che stai in fase di editing con il tuo libro ‘Descend-ent’ e sono rimasta molto colpita dal titolo, puoi parlarcene?

Per parlarne, devo parlare per forza di Ascend-ent, l’altro romanzo.
Descend-ent e Ascend-ent hanno la stessa idea, come titolo. Sono entrambi una crasi, rispettivamente di Descendent e Ascendent.
Ascendent è inteso sia come “colui che ascende” che come “l’ascendente di un individuo su qualcun altro”.
Descendent è inteso come “colui che discende” (nella mia testa in un inferno), o l’idea di qualcuno che discende dall’alto del cielo.
I due romanzi sono stati pensati come due facce della stessa medaglia, anche se le trame non si toccano in nessun modo.
Ascend-ent parla della crescita di un ragazzo che non ha in mano nulla, e deve farsi strada in un mondo stravolto dall’arrivo di poteri speciali, legati al controllo di un oggetto specifico, e nemici particolari, i trasfigurati.
Descend-ent parla di un uomo che ha tutto, casa, lavoro, amici, relazione sentimentale, ma non è soddisfatto e auto-sabota la sua vita sfruttando l’arrivo di un nemico terrificante e mostruoso, l’Angelo.


A chi ti sei ispirato per la trama e i personaggi di ‘Descend-ent’?

Come già premesso, Descend-ent doveva essere il contraltare di Ascend-ent, quindi sono partito da quello. È in tutto e per tutto l’opposto di Ascend-ent come tematiche.
Il nemico principale, l’Angelo, è un’entità mostruosa che perseguita i protagonisti senza lasciare loro respiro (o quasi), quindi è un rifacimento a villain horror come Mr. X (Resident Evil) oppure il Demi Gorgone di Stranger Things.
Alcuni personaggi hanno poi il potere di influenzare le emozioni altrui, e in questo ho preso un po’ da Code Geass, e dal potere del Geass (piantare pensieri tramite lo sguardo).
Il protagonista, Will Grayson, è un protagonista malvagio ma con motivazioni non dico giustificabili, ma comprensibili. Quindi ricalca un po’ l’idea di Walter White e Light Yagami.
Infine c’è una comprimaria, ovvero Lisa, la fidanzata di Will, che è una donna d’azione pragmatica e in gamba, mi sono auto-ispirato a Lilith Light (l’agente dell’FBI di cui parlavo) per lei!
Per le scene iniziali, infine, mi sono ispirato a film apocalittici.


Se ne avessi la possibilità, e potresti tornare indietro nel tempo, cambieresti qualcosa nel tuo libro?

Diciamo che mi sto pentendo del fatto che Ascend-ent e Descend-ent non sono universi narrativi, ma si concludono con una sola lettura (non ci sono sequel/prequel/ecc).
Se dunque avessi voluto proseguire, espandere il tutto e così via, mi è impossibile e sono costretto a inventarmi altre storie con nuovi personaggi.
Forse cambierei questo. O forse espanderei maggiormente la trama, ma, in entrambi i casi, non ho voluto trascinare per le lunghe e rischiare di annoiare.




Qual è il personaggio a cui sei più affezionato nel tuo racconto? E ovviamente come mai?

Will Grayson, ma proprio senza dubbio.
È il primo protagonista interamente malvagio che scrivo. Di solito, i miei protagonisti sono o personaggi positivi (Lilith, Saria, Wade di Ascend-ent), o al massimo moralmente grigi (Wolf). Will è il primo protagonista cattivo che scrivo.
Oltre a questo, l’ho scritto in modo che la sua “discesa” sia graduale, chiara, comprensibile nelle motivazioni.
Ho fatto molta attenzione a costruire una psicologia verosimile, un set di skill plausibili e a farlo sembrare un “uomo qualunque”, anziché un “prescelto”, per così dire.
Will è infatti un personaggio più analitico, che d’azione. Significa che, piuttosto che fare acrobazie e sparare ai nemici, lui ragiona su come sfruttare le situazioni e ribaltarle a proprio vantaggio con le parole, con azioni tempestive e simili. È stato davvero divertente da scrivere!

In generale vorrei anche aggiungere che il focus di Ascend-ent e Descend-ent non erano i personaggi secondari, quindi, generalmente, in Descend-ent gli altri personaggi sono più standard.
Il focus sui personaggi c’è sempre stato nelle storie di Wolf.


Da lettore e da scrittore cosa non deve mai mancare secondo te in un romanzo? E di conseguenza, cosa non mancherà mai in un tuo libro?

Il gancio.
Che cos’è il gancio? Il fatto che un libro deve intrattenere, divertire, far pensare, far riflettere, lasciare qualcosa, qualsiasi cosa.
Nel mio caso, mi impegno sempre affinché le trame, i personaggi o entrambi lascino un segno, un ricordo.
Che sia tramite colpi di scena, sviluppi, momenti emozionali o l’insieme di essi – un libro è un’opera d’arte che fondamentalmente deve venire dalla nostra anima, dobbiamo essere contenti di realizzare e deve lasciare una parte di noi a chi legge.
Se non diverte, se non lascia nulla, abbiamo fallito nel nostro intento.
Io non porto mai a termine un lavoro se non mi diverto. Se non riesco a proseguire e a lasciare qualcosa.


Will Grayson (protagonista di Descend-ent)


Se dovessi associare un colore ai tuoi scritti quale assoceresti e perché.

Dipende dai personaggi, ma generalmente blu. Il blu rappresenta la positività, l’ispirazione, l’energia, ma anche una ricerca profonda interiore che è sempre quello che faccio quando rifletto sugli sviluppi, sui personaggi, ecc..

Altrimenti: nero per Will Grayson perché rappresenta il buio pece, l’oscurità profonda. Bianco per Wolf, perché rappresenta la purezza della verità oltre il caos delle motivazioni. Giallo per Lilith, energia, forza, ottimismo. Verde per Saria, speranza, cambiamento, pace. Marrone per Wade, incertezza, bisogno di concretezza.


Che emozioni provi nel sapere che un tuo libro, una tua idea, può essere letta da altre persone?

Fondamentalmente curiosità e impazienza di sapere le loro opinioni, dunque se si sono divertiti, o anche se hanno colto problemi o qualcosa che non gli è piaciuto.

Questo perché quando scrivo ho (ovviamente) mie idee precise, che però non sempre rispecchiano la visione del lettore. Quindi questo mi può aiutare a crescere e a ragionare.

Come autore, cerco di anticipare ogni obiezione, ogni osservazione, ogni difetto, ma non sempre ci riesco.

Se invece il lavoro piace, ne sono strafelice.

A volte, invece, ho solamente tanta ansia e paura di aver toppato, ahahahah.


Wade Cameron (protagonista di Ascend-ent)


Hai dei retroscena sulla stesura del testo da svelarci che nessuno sa?

Ovvio! Descend-ent l’ho scritto in un periodo in cui ho lavorato in un settore che non mi piaceva del tutto, e in un periodo in cui avevo accumulato negatività e in cui pensavo di avere “fatto tutto” (essere arrivato dove dovevo arrivare sostanzialmente).

Tutto questo concentrato di pensieri negativi l’ho “scagliato” su Descend-ent. Significa che troverete un commentary alla società di standard che ci vengono imposti per essere felici, quando invece, la felicità viene da tutt’altro.

Altro retroscena, avevo in mente l’Angelo (il nemico principale) da addirittura 4 anni almeno, ma non sapevo bene come concretizzarlo.

Per i retroscena su Ascend-ent e Wolf Lonnie, ne ho quanti ne volete, ma finirei tra un anno.


Stai scrivendo altro? Hai progetti futuri?

Al momento sto aggiungendo side-stories o facendo aggiustamenti alle storie di Wolf, Lilith, Saria & co., dopo un lungo periodo (dal 2020) che ho messo “in scatola” le loro storie (a causa di un grosso problema personale e relazionale che non vi sto a spiegare, ma che i miei amici sanno). Questo più per sfizio personale, che per altro.

In cantiere ho anche un progetto con il mio grande amico Alessandro Bolzani, un romanzo condiviso che non vedo l’ora di iniziare.

Wolf Lonnie (avvocato)


Se dovessi augurarti qualcosa per il futuro cosa sarebbe?

Trovare lettori a cui piacciano le mie storie. Niente più, niente meno 😊


Ti ringrazio per essere qui e se vuoi lasciami la tua pagina autore Social così da poterti trovare facilmente.

Grazie a te e con grande piacere.

Vi condivido le pagine di Ascend-ent, Descend-ent, account blog con articoli e, nello specifico, gli articoli in corso d’opera sulle storie di Wolf ecc..

Ascend-ent: Amazon
Descend-ent: IG (in arrivo su Amazon)
Pillole di Folklore e Scrittura, miei articoli: Click
Articoli sulle storie di Wolf Lonnie: Click

Lilith Light (agente dell'FBI)


ESTRATTO:

[...] Era la parte di me che avevo represso da tanti, troppi anni. O meglio, che avevo represso dopo anni passati a dirmi che, per migliorare la mia vita, avrei dovuto migliorare il mio aspetto, ottenere un lavoro ben pagato, una casa, una donna bellissima e alla mia altezza, tanti amici, tanti hobby… tutto quel che “un uomo può desiderare”. Tutto quel che un uomo può desiderare. Mi veniva ripetuto anche dalla mia famiglia, dai miei genitori. Erano così orgogliosi di come fossi riuscito a cambiare la mia vita. Sento dei passi, ma li ignoro. Se era veramente quel che desideravo… perché ero comunque infelice? Perché ero terrorizzato all’idea di morire in quel modo? Perché non sopportavo il pensiero di essere arrivato all’apice della mia vita? Fino a un mese fa, ricordo con Amber stavamo facendo un gioco da tavolo. Ricordo le risate dei nostri amici tra maledizioni che ci costringevano a esibirci in pose assurde, le abbuffate, la musica… mi intenerisco a ripensarci. Mi viene nostalgia. Fino a un mese fa, parlavo di matrimonio con Lisa. Parlavo dei nostri figli. Parlavo della loro possibile educazione.

[...] I passi si avvicinano. Non posso più pensare a ipotetici figli perché mi rendo conto che non ne avrò mai più. Mi rendo conto che… che il loro padre era un’altra persona. Che forse è meglio che non siano nati, anche se non fosse arrivato l’Angelo. Non posso più tornare indietro. In realtà, fin da quando è apparso l’Angelo non lo volevo, l’ho visto come un’occasione. E non volevo nemmeno che venisse fermato troppo facilmente. Non volevo tornare alla solita routine. Chissà, magari qualcosa mi avrebbe comunque portato a questo punto. È bastato un attimo per diventare un’altra persona. O per scoprire chi ero realmente.

Saria Lonnie (procuratore)



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