'E' stato un colpo di fulmine' capitoli 33, 34 e 35
Capitolo
33 – Daniel
Neanche
il tempo di far uscire Sergej, che la madre di Daniel era lì, pronta di nuovo
all'attacco.
Fortunatamente
era riuscita a farla andare via subito, non senza però che la donna gli avesse
causato un gran mal di testa. Era venuta solo a portargli dei documenti e a
ricordargli che presto ci sarebbe stato un altro incontro con la signorina
Rosy.
Stanco,
l'uomo si mise seduto alla scrivania e aprì il documento portato dalla madre.
Sbiancò di colpo. Sul foglio bianco era scritto a chiare lettere la recessione
dal contratto di Sergej dopo l'uscita della serie. Sua madre voleva la sua
firma per approvare il tutto, in un modo spudorato aveva continuato su quella
linea fregandosene di quello che le aveva detto.
Guardò
il pezzo di carta e con mani tremanti, preso da un impeto di rabbia, lo fece a
mille pezzi. Premendo sul telefono chiamò la sua segretaria.
"Signore?"
chiese la ragazza entrando e quando lo vide sconvolto corrugò la fronte,
chiedendosi cosa fosse successo.
"Prima
che perda completamente la pazienza, dì a quella pazza di mia madre che
piuttosto di licenziare Sergej mi licenzio io!" urlò mentre lanciava in
aria i fogli diventati ormai coriandoli che aveva tra le dita, sfogando così in
parte la sua rabbia accumulata da giorno.
Più
cercava di calmarsi e più si arrabbiava, persino la donna che era presente
nello studio sussurrando un misero 'Sì' era scappata a gambe levate.
Solitamente
Daniel aveva tutto sotto controllo, ultimamente invece non riusciva ad
organizzare neanche una serata in tranquillità.
"Basta!"
disse serrando i pugni e alzandosi "Devo uscire"
Sergej
era appena uscito, forse poteva raggiungerlo e fare con lui una passeggiata.
Aveva bisogno di un attimo di tranquillità.
Non
vedendolo da nessuna parte il capo lo chiamò. Il ragazzo rispose dopo due
squilli.
"Daniel"
il tono della sua voce tradiva anche un po' di gelosia.
"Posso
invitarti ad uscire?" chiese l'uomo in modo spudoratamente
civettuolo.
Il
ragazzo dall'altro lato, preso in contropiede sbuffò e acconsentì. "Dove
vuoi che ci vediamo? Anzi, ho un'idea. Aspetta lì, che torno indietro io"
Daniel
annuì e posò il telefono, pochi minuti dopo Sergej a cavallo della sua
bellissima moto fece ritorno. L'uomo lo guardò, constatando quanto fosse
affascinante e non riuscì a trattenere un sorriso.
"Lo
so, sono bellissimo" scherzò l'altro per poi aggiungere borbottando
"Altro che quella ragazza"
Daniel
scosse il capo, mentre il ragazzo scese dalla moto solo per prendere un altro
casco che aveva sotto il sedile. "Prendi"
Daniel
sgranò gli occhi, si era appena reso conto che l'altro voleva portarlo con sé.
Gli spinse di nuovo il casco tra le mani e scosse con vigore la testa.
"Non esiste, chiamo il mio autista!"
"Cosa?"
chiese Sergej indignato "L'ultima volta siamo usciti secondo le tue
regole. Adesso sali e basta!" ordinò "Oppure... hai paura?"
Daniel,
colto in flagrante, scosse ancora di più la testa e Sergej scoppiò a ridere
"Hai davvero paura? Prometto che arriveremo sani e salvi a
destinazione!"
L'uomo
però non ne era assolutamente convinto "Vorrei vivere
abbastanza" sussurrò con un filo di voce.
"Ti
fidi di me?" chiese il ragazzo.
"Assolutamente...
no!" e gli spinse con più vigore il casco tra le mani.
Sergej
sbuffò "Se la metti così me ne vado" disse seriamente.
Daniel
soppesò la situazione e sospirò. Alla fine non avendo altra scelta, si arrese e
indossò il casco che gli porse l'altro. Come una tavoletta di legno, salì in
modo rigido sulla moto e prese l'ennesimo respiro.
"Sembri
una macchina a vapore. Dammi le mani" disse Sergej girandosi verso di lui,
l'uomo obbedì "Stringi qui e non preoccuparti!" gli avvolse le
braccia in vita e poi diede gas "Sei pronto?"
Daniel
disse sfacciatamente di no, ma Sergej rise ignorandolo. A quel punto il capo
pensò di mettersi per lo meno comodo e, stringendolo di più a sé, spinse il
bacino contro di lui facendo aderire perfettamente i loro corpi.
Questa
mossa fece restare di stucco l'altro, ma abituato sorvolò per poi iniziare a
sfrecciare per le strade della città.
Daniel,
che non era mai stato in una situazione dove non aveva il controllo, sentendo
di poter morire da un momento all'altro inizialmente fu rigido, ma sentendo poi
il ragazzo avvolto nel suo abbraccio si lasciò andare fino a godersi
addirittura il giro.
Era
vero, la moto poteva essere pericolosa, ma se guidata bene poteva anche
regalare una bella emozione. Già solo il vento tra i capelli, star vicino alla
persona amata, sfrecciare per la strada era qualcosa che andava al di là della
sua immaginazione.
Dopo
una ventina di minuti, Sergej virò per una piccola stradina in cui non c'erano
auto, ma solo pedoni per poi fermarsi e parcheggiare. "Dove siamo?"
"Nel
centro storico della città. Qui c'è una stradina dove fanno dell'ottimo street
food. Non sei mai venuto?"
Il
capo era spesso e volentieri occupato con il lavoro, quindi non usciva molto
per il proprio piacere personale. "Se non ricordo male, abbiamo girato una
scena qui... una volta. Una vecchia serie" questo era tutto quello che
ricordava.
"Mmh"
annuì Sergej camminando al suo fianco e conducendolo per la stradina. Era
stretta e molto affollata quindi il ragazzo gli prese la mano e nonostante
fossero tra la gente Daniel lo lasciò fare "Dovremmo approfittarne adesso,
dopo l'uscita della serie non so se potremmo uscire ancora così"
Daniel
ripensò per un attimo ai documenti che la madre gli aveva portato e si rabbuiò.
Sergej lo notò subito. "Tutto bene? Non ti piace?"
L'uomo
scosse il capo e accennò un sorriso. "Si, sto bene. Mi piace. Mangiamo
qualcosa?"
Sergej
annuì "Vieni, qui fanno degli ottimi spiedini di carne!"
Fu
così che Daniel, un gran imprenditore e uomo d'affari conosciuto in tutto il
paese, si ritrovò ad addentare un pezzo di carne su un bastoncino di legno mano
nella mano con il suo nuovo compagno, stando attento ovviamente a non sporcare
il completo elegante. Poteva benissimo essere una barzelletta, ma la verità era
che con Sergej si sentiva bene, a suo agio e libero di potersi lasciare andare,
e questo valeva molto di più che un completo o la sua carriera.
Dopo
aver mangiato i ragazzi fecero su e giù per i negozi, provando un po' di tutto
e assaggiando altre cose a caso solo per il gusto di ridere e stare in
compagnia.
"Lo
vuoi?" chiese dopo un po' l'uomo indicando una mega tartaruga di peluche
dinanzi ad un negozio di giocattoli.
"C-cosa?"
chiese stupito Sergej, poggiando una mano sulla fronte per non farsi vedere
dagli altri "Perché dovrei volere un peluche?" chiese stizzito.
"Nelle
nostre serie la maggior parte delle volte agli appuntamenti facciamo regalare
un peluche" disse ingenuamente.
Sergej
lo guadò sconvolto per poi ridergli in pieno viso "Un cliché!"
"Oh...
se non lo vuoi quindi lasciamo stare" Sergej, notando forse il dispiace
acconsentì e Daniel lo comprò per davvero, facendo meravigliare molti presenti.
"Non
lo porto io!" disse poi il ragazzo facendo un passo indietro. "E' un
regalo da parte tua, me lo darai a casa."
Daniel
strabuzzò gli occhi e si maledì per aver avuto quella idea. Nonostante tutto
però acconsentì portandolo con disinvoltura.
"Torniamo
a casa?" chiese Sergej. Erano già diverse ore che giravano.
"Sì,
così abbiamo tutto il tempo di prepararci e guardare il nostro lavoro."
"Spero
tu non voglia analizzarlo per i prossimi lavori"
Colto
in flagrante, Daniel fece di tutto per non arrossire, bensì rispose di no e
guidato dal ragazzo tornò indietro diretto verso la moto.
"E'
una bella sensazione" disse all'altro dopo averci pensato.
"Ah
sì? Quale?"
"Stiamo
tornando a casa. Io e te. Casa nostra..." Daniel era sinceramente
soddisfatto e appagato.
Dopo
un momento d'imbarazzo in cui davvero le guance dell'altro si colorarono di
rosso, Sergej aggiunse: "E' vero..."
I
due se ne andarono tranquillamente, ignari però del fatto che per tutto il
tempo lo stesso giornalista che aveva rispero Daniel e Rosy, li avesse seguiti
e avesse scattato delle foto.
Capitolo
34 – Daniel
Daniel
e Sergej guardarono la serie accoccolati sul divano, stretti l'uno all'altro
osservando se stessi recitare.
Il
capo stringeva con affetto Sergej, poggiando sui suoi fianchi una mano e
l'altro lo lasciava fare stringendosi di più a lui.
"Guarda!"
disse il ragazzo, cercando di nascondere il volto con una mano "Che
vergogna..." borbottò.
"Vergogna?"
chiese Daniel stranito "Ti trovo bellissimo" infatti guardava ogni
scena in cui era presente il compagno, come rapito. Completamente assorto
dall'altro.
Sergej
scosse il capo "Sei palesemente di parte"
"Sciocchezze"
disse con convinzione Daniel. Non aveva mai visto una persona recitare così
bene "Per di più la divisa scolastica ti dona. Dovresti usarla più
spesso"
Sergej
sorrise e un luccichio malizioso passò nei suoi occhi "Forse... a
letto…" lo stuzzicò.
Daniel
sorrise ascoltando le sue parole pensando immediatamente a cose vietate ai
minori.
Quando
le due prime puntate furono trasmesse e un altro programma iniziò, Daniel
spense la tv ma nessuno dei due si mosse dal divano, restarono lì a stringersi
e ad accarezzarsi, fin quando il capo vide gli occhi di Sergej
socchiudersi.
"Sei
stanco?" Il ragazzo annuì svogliatamente e appoggiò la testa sulla sua
spalla "Andiamo a fare un bagno allora" continuò Daniel.
Sergej
che era quasi nel mondo dei sogni, sollevò le palpebre e rispose risoluto:
"Voglio dormire"
"Dobbiamo
prima lavarci" il ragazzo voleva ribattere, ma Daniel fu irremovibile.
Posò una mano sulla sua schiena, l'altra sotto le gambe e lo prese tra le
braccia "Andiamo, ci penso io"
"Posso
camminare" borbottò il ragazzo, senza però far nulla per liberarsi dalla
presa, anzi adagiò con noncuranza il capo al suo petto e chiuse gli occhi
ascoltando così il battito del cuore di Daniel.
Guardandolo,
l'uomo non poté far a meno di sorridere compiaciuto e camminare lentamente per
far durare più a lungo quel momento. Peccato che, nonostante avesse impiegato
più tempo del normale, il bagno non distava poi così tanto e così poco dopo
arrivarono.
Sergej
era a conoscenza che la casa dell'uomo fosse di lusso, ma sembrava ogni volta
dimenticarsene. Infatti, arrivati al secondo bagno, il più grande della villa,
il ragazzo si guardava intorno come se fosse un pesce fuor d'acqua.
Daniel
lo adagiò sul bordo vasca e gli disse di avere un attimo di pazienza. Veloce
quindi preparò l'acqua calda, asciugamani, accappatoi e tutto quello che poi
sarebbe servito una volta terminato il bagno.
"E'
pronto" disse a Sergej, ma girandosi lo vide con il capo inclinato e gli
occhi chiusi. "Sergej..." chiamò dolcemente "inizia a
spogliarti"
L'attore
annuì e senza troppa voglia si sfilò prima i pantaloni e poi la felpa, gettando
tutto da parte per poi passare all'intimo. Daniel lo seguì a ruota, non prima
però di rubare un'occhiata veloce al corpo del suo amato. Era stupendo. Pelle
bianca, fisico asciutto, capezzoli rosa, sedere tondo e sodo... la voglia di
toccarlo, farlo suo era tanta ma vederlo così stanco lo fece desistere. Non era
il momento opportuno.
"Vieni"
gli disse aiutandolo ad entrare nell'acqua piena di schiuma. Daniel entrò dopo
di lui mettendosi alle sue spalle e accogliendolo tra le gambe.
Il
capo attirò il corpo del ragazzo a sé e iniziò a bagnargli le braccia,
sfiorando di tanto in tanto i punti sensibili dell'altro. "Lascia fare a
me" sussurrò ad un millimetro dal suo orecchio.
"Mmh..."
rispose Sergej, completamente abbandonato al suo tocco delicato.
Daniel
prese il doccino e con l'acqua calda iniziò a bagnargli i capelli. Una volta
fatto prese lo shampoo e lo applicò con calma sui capelli corti e disordinati,
completamente concentrato.
"Daniel?"
chiamò Sergej, aveva il volto arrossato dal caldo.
"Dimmi"
rispose Daniel, massaggiando il cuoio capelluto. Era la prima volta che si
prendeva cura di un'altra persona, prima di allora mai si sarebbe sognato di
lavare i capelli a qualcuno. Era come se con Sergej avesse riscoperto un nuovo
lato di sé.
"Sai..."
sussurrò il ragazzo "potrebbe diventare un'abitudine"
"Perché
no..." rispose sinceramente l'uomo, iniziando a risciacquare i
capelli.
Dopo
un attimo di silenzio, quasi in un sussurro Sergej disse: "Io..." si
fermò titubante "Potrei innamorarmi di questa abitudine..."
Daniel
si bloccò completamente, assimilando quelle parole. Il suo cuore prese a
battere più velocemente mentre si chiedeva se avesse capito bene. Il ragazzo
l'aveva presa alla larga, ma l'uomo sapeva perfettamente che significato
profondo ci fosse dietro quelle poche parole.
Posò
il doccino e strinse ancora di più l'altro a sé. Con dolcezza bisbigliò:
"Anch'io..." per poi aggiungere dopo un po' "Sergej, vorresti
vivere per sempre qui? Con me?"
A
quel punto Sergej volse il viso e Daniel ne rimase incantato. Aveva alcune
ciocche di capelli che gli ricadevano bagnate sulla fronte, le guance rosse, le
labbra rosa e invitanti, gli occhi umidi e luminosi.
"Daniel
io…" incapace di proseguire il ragazzo annuì, era visibilmente
emozionato. Daniel allora si chinò a raccogliere un bacio, mentre il suo corpo
reclamava di più.
Le
parole non servirono più.
Il
capo sfiorò il petto del ragazzo con una mano mentre l'altra andò sul sedere,
per prepararlo a quello che a breve sarebbe avvenuto. Mentre le loro lingue
duellavano, tra un sospiro e l'altro Daniel alzò il bacino dell'altro e lo fece
sedere su di sé, diventando così un'unica cosa con il compagno.
Appena
Sergej lo accolse, un gemito uscì dalle labbra dell'uomo che investito dal
piacere strinse le dita sul fianco del ragazzo, lasciando sulla sua pelle
bianca piccoli segni rossi.
Si
era detto di non voler andare oltre quella sera, ma sentendo quelle parole e
osservandolo come poteva Daniel non fare l'amore con lui? Gli accarezzò la
pancia per poi risalire ai capezzoli, li stuzzicò leggermente per poi
ridiscender di nuovo e toccargli il membro.
A
differenza dell'ultima volta, voleva fare le cose con calma, godersi il
momento. Quindi scivolò nel suo corpo spingendo piano, assaporando ogni spinta
e sospirando ogni volta che era completamente in lui. Allo stesso tempo Sergej
abbandonò la testa sulla spalla di Daniel, permettendo quindi al capo di
solleticare con la lingua il collo liscio.
"E'
così..." ansimò Sergej, incapace di parlare con il respiro corto
"bello..." finì.
L'uomo
non poté non essere d'accordo. Lì, stretti l'uno all'altro, nell'acqua calda,
circondati dal vapore, isolati da tutti... Daniel stava vivendo uno dei momenti
che avrebbe ricordato per tutta la vita.
Più
lo stringeva e più il desiderio cresceva, incapace di trattenersi le spinte
cominciarono ad essere più veloci, facendosi sì che l'acqua si muovesse e
traboccasse dalla vasca.
"Daniel
io..." si lamentò Sergej sentendo il membro di Daniel sfiorare il suo
punto sensibile "Ci sono quasi..." ammise senza più riuscire a
trattenersi.
"Facciamolo
insieme" gli rispose continuando ad accarezzarlo mentre il bacino si
muoveva. Neanche due minuti dopo i due esplosero di piacere, perdendosi
completamente.
Daniel
non lasciò andare subito Sergej, anzi lo tenne su di sé, cingendolo con le sue
braccia e baciandogli il collo e la guancia. Di nuovo, come era successo prima,
restarono abbracciati beandosi della compagnia reciproca. Solo dopo tempo,
quando il ragazzo era completamente addormentato sul suo petto Daniel decise
che fosse arrivato il momento di portarlo a letto.
Uscì
per primo, asciugandosi grossolanamente, dopodiché prese il compagno che a
malapena si reggeva e lo asciugò per bene. Sergej era così stanco che non aprì
gli occhi neanche quando prese l'asciugacapelli.
Sorridendo,
una volta finito gli mise un suo pigiama e poi così com'erano arrivati, Daniel
lo prese tra le braccia e lo portò a letto.
Una
volta in camera, l'uomo lo adagiò delicatamente sul materasso coprendolo poi
con il lenzuolo.
E'
così tranquillo... pensò e incapace di trattenersi gli
accarezzò il volto.
"Sei
stanco? Mi spiace, è stato un periodo difficile e io non ti sono stato di
aiuto" come se avesse sentito quelle parole il ragazzo gli afferrò il
polso e lo tirò a sé, facendolo cadere al suo fianco. Daniel rimase colpito, ma
al tempo stesso una forte emozione capovolse completamente il suo mondo.
Aveva
paura.
Non
che non avesse mai provato paura prima, ma questa volta era diverso. Aveva
paura di perdere Sergej, aveva paura che tutto quello che avevano costruito
fino a quel momento venisse spazzato via dagli altri, da sua madre,
dall'azienda...
Cos'è
più importante di te? Si
chiese.
"Io..."
bisbigliò, come se avesse finalmente capito una cosa importante "Mi
prenderò cura di te e se le cose andranno male venderò l'azienda, potrò sempre
aprirne un'altra" quelle parole venivano dal suo cuore. Era vero, la
'CineFly' gli era stata donata dal padre dopo anni di sacrifici, ma lo aveva
fatto per lui, per il figlio che amava, per la famiglia. Sergej era appena
entrato nella sua famiglia e se lo avesse perso, tutto quello che allora
credeva in suo padre sarebbe andato in fumo e non poteva permetterlo. Non
poteva permettersi di perdere la persona più importante che aveva in quel
momento, ovvero Sergej.
Circondando
tra le braccia il ragazzo addormento, sentì finalmente di essere completo.
Capitolo
35 – Sergej
Il giorno dopo Sergej
aprì gli occhi ritrovandosi ancora nella camera di Daniel. Si sentiva felice,
appagato e soddisfatto dalla giornata precedente, era una delle più belle di
cui avesse ricordo.
Allungò un braccio,
sperando di trovare l'altro ancora di fianco a sé, solo per poi restarne
deluso. Al tatto infatti sentì solo il peluche che avevano preso
all'appuntamento. Messo appositamente lì per lui da Daniel.
"E' già
uscito?" chiese al vento mettendosi seduto. Girò il viso verso il comodino
e un sorriso comparve sulla sua bocca. L'uomo gli aveva lasciato un bigliettino
dicendogli che andava a lavoro e un vassoio pieno di cose buone da mangiare per
la colazione.
"Potrei davvero
innamorarmi..." sospirò felice sentendosi alquanto ridicolo e allungò la
mano per prendere una brioche. Allo stesso tempo guardò in giro alla ricerca
del telefono e sorrise ancora di più quando vide che il capo glielo aveva messo
in carica "Pensa sempre a tutto"
Sergej si allungò a
prendere il cellulare, ma non fece in tempo che qualcuno bussò.
"Sergej? Sei
sveglio? Posso entrare?" la voce allarmata di Jeremi mise il ragazzo in
allerta.
"Entra!" gli
urlò, addentando la brioche al cioccolato.
"Stai bene?"
chiese sconvolto "Sono venuto immediatamente!"
Il ragazzo ingoiò il
dolce per poi guardarlo stordito "Piuttosto tu stai bene? Cosa è
successo?"
Jeremi scosse il capo e
prese un grosso respiro "Ci sono foto tue e di Daniel dappertutto"
L'attore ci pensò su
per un attimo e prima di prendere un altro pezzo di brioche annuì "E'
piuttosto normale, ieri è uscita la serie. Di cosa ti preoccupi?"
Jeremi però scosse il
capo e cominciò a digitare sullo schermo del suo telefono "Non capisci.
Non sono foto della serie... ma dov'è?" borbottava da solo "Ci sono
post e post... ah eccola!" appena trovata mise di fronte al volto del fratello
la foto incriminante.
Sergej guardò lo
schermo mentre il viso cominciava pian piano a perdere colore "Questi...
questi siamo e Daniel!"
"Esatto... e
sicuramente non è della serie. Ho visto anch'io le puntate ieri"
Il ragazzo scosse il
capo, erano una foto della loro vita privata. Immortalati c'erano i due
fidanzatini, mano nella mano con il peluche a forma di tartaruga.
"Alcuni post sono
orribili" si lasciò sfuggire Jeremi, per poi pentirsene
immediatamente.
L'ansia prese il
sopravvento sul ragazzo, tirò dalle mani il cellulare dell'altro e man mano che
guardava lo schermo il suo volto diventava più scuro e il cuore batteva più
forte. "Come... come... Daniel..."
"Vedrai che presto
se ne dimenticheranno"
"Cosa?"
chiese stordito all'altro, senza ascoltarlo realmente. In contemporanea il
cellulare di Sergej cominciò a squillare, il nome Daniel comparve sul display.
"Non... non
rispondi?" chiese il fratello, ma Sergej aveva bisogno di pensare un
attimo da solo a quella situazione.
"Lasciami
solo" disse bruscamente, alzandosi dal letto.
"Da solo? Che stai
pensando?" visto che l'altro non accennava ad andarsene, Sergej decise che
sarebbe uscito lui.
"A nulla. Lasciami
solo!" il ragazzo cominciò a cambiarsi, ma Jeremi sembrava nel panico.
Pentendosi aspramente di essere andato dal fratello.
"Tu... tu non
capisci... non si tratta di me" sbottò Sergej finendo di vestirsi. Mentre
il fratello gli borbottava di calmarsi e parlarne, infilò le prime scarpe che
trovò e prese il cellulare pronto ad uscire.
"Sergej!"
chiamò inutilmente Jeremi, ma ormai il ragazzo stava già uscendo. Aveva bisogno
di aria e di schiarirsi le idee prima di parlare con Daniel.
Una volta in strada
spense il telefono e provò a ragionare con calma, solo che le cose sembravano
anche peggio. Tra la gente non si parlava altro della 'CineFly' e di come
l'imprenditore avesse tradito la propria ragazza per l'attore principale della
serie.
Sergej si sentì
malissimo. Non solo la loro intimità era stata spiattellata a tutti, ma adesso
Daniel era immischiato in uno scandalo che si sarebbe potuto ripercuotere
sull'azienda.
Camminò con le mani in
tasca e a testa bassa a lungo. Fermandosi di tanto in tanto solo per vedere
dove fosse... si disse anche che forse stava esagerando, che tutta
quell'agitazione era alquanto inutile e che si poteva risolvere. D'altronde la
relazione con Rosy era solo falsa e quindi sarebbe bastato chiarire le cose con
la stampa. Peccato che arrivato al centro della città su un grattacielo il maxi
schermo passò l'annuncio dell'imprenditore traditore, con una dichiarazione di
Rosy su quanto fosse dispiaciuta.
Sconfortato Sergej si
accasciò contro un muro di una casa, sentendosi perso. Aveva sempre additato
Daniel, pronto a dargli la colpa di tutto, a dirgli che non era serio e che non
meritava fiducia quando poi alla fine il giorno prima aveva dimostrato tutt'altro
e non solo.
Una volta finito il
bagno con Daniel la sera prima, Sergej era sì stanco, ma il sonno era leggero e
aveva sentito tutto. Sapeva delle intenzioni dell'altro, ma come permettergli
di buttare al vento un'intera vita solo per lui? Per un ragazzo qualsiasi? Non
sapeva tutta la storia dietro la 'CineFly' ma aveva visto con i suoi stessi
occhi quanto duro lavoro e quanto ci tenesse Daniel, soprattutto dopo aver
accettato quello stupido accordo con la madre.
Come poteva lui,
Sergej, rovinargli la vita così?
💙💙💙
Ragazzi, come state?
Purtroppo, ahimè, siamo quasi agli sgoccioli di questa novel. Cosa ne pensate? Vi sta piacendo?
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