'E' stato un colpo di fulmine' capitoli 33, 34 e 35

 

Capitolo 33 – Daniel

Neanche il tempo di far uscire Sergej, che la madre di Daniel era lì, pronta di nuovo all'attacco. 

Fortunatamente era riuscita a farla andare via subito, non senza però che la donna gli avesse causato un gran mal di testa. Era venuta solo a portargli dei documenti e a ricordargli che presto ci sarebbe stato un altro incontro con la signorina Rosy. 

Stanco, l'uomo si mise seduto alla scrivania e aprì il documento portato dalla madre. Sbiancò di colpo. Sul foglio bianco era scritto a chiare lettere la recessione dal contratto di Sergej dopo l'uscita della serie. Sua madre voleva la sua firma per approvare il tutto, in un modo spudorato aveva continuato su quella linea fregandosene di quello che le aveva detto.

Guardò il pezzo di carta e con mani tremanti, preso da un impeto di rabbia, lo fece a mille pezzi. Premendo sul telefono chiamò la sua segretaria. 

"Signore?" chiese la ragazza entrando e quando lo vide sconvolto corrugò la fronte, chiedendosi cosa fosse successo. 

"Prima che perda completamente la pazienza, dì a quella pazza di mia madre che piuttosto di licenziare Sergej mi licenzio io!" urlò mentre lanciava in aria i fogli diventati ormai coriandoli che aveva tra le dita, sfogando così in parte la sua rabbia accumulata da giorno. 

Più cercava di calmarsi e più si arrabbiava, persino la donna che era presente nello studio sussurrando un misero 'Sì' era scappata a gambe levate.

Solitamente Daniel aveva tutto sotto controllo, ultimamente invece non riusciva ad organizzare neanche una serata in tranquillità.

"Basta!" disse serrando i pugni e alzandosi "Devo uscire"

Sergej era appena uscito, forse poteva raggiungerlo e fare con lui una passeggiata. Aveva bisogno di un attimo di tranquillità. 

Non vedendolo da nessuna parte il capo lo chiamò. Il ragazzo rispose dopo due squilli. 

"Daniel" il tono della sua voce tradiva anche un po' di gelosia. 

"Posso invitarti ad uscire?" chiese l'uomo in modo spudoratamente civettuolo. 

Il ragazzo dall'altro lato, preso in contropiede sbuffò e acconsentì. "Dove vuoi che ci vediamo? Anzi, ho un'idea. Aspetta lì, che torno indietro io"

Daniel annuì e posò il telefono, pochi minuti dopo Sergej a cavallo della sua bellissima moto fece ritorno. L'uomo lo guardò, constatando quanto fosse affascinante e non riuscì a trattenere un sorriso. 

"Lo so, sono bellissimo" scherzò l'altro per poi aggiungere borbottando "Altro che quella ragazza" 

Daniel scosse il capo, mentre il ragazzo scese dalla moto solo per prendere un altro casco che aveva sotto il sedile. "Prendi"

Daniel sgranò gli occhi, si era appena reso conto che l'altro voleva portarlo con sé. Gli spinse di nuovo il casco tra le mani e scosse con vigore la testa. "Non esiste, chiamo il mio autista!"

"Cosa?" chiese Sergej indignato "L'ultima volta siamo usciti secondo le tue regole. Adesso sali e basta!" ordinò "Oppure... hai paura?"

Daniel, colto in flagrante, scosse ancora di più la testa e Sergej scoppiò a ridere "Hai davvero paura? Prometto che arriveremo sani e salvi a destinazione!"

L'uomo però non ne era assolutamente  convinto "Vorrei vivere abbastanza" sussurrò con un filo di voce. 

"Ti fidi di me?" chiese il ragazzo.

"Assolutamente... no!" e gli spinse con più vigore il casco tra le mani. 

Sergej sbuffò "Se la metti così me ne vado" disse seriamente. 

Daniel soppesò la situazione e sospirò. Alla fine non avendo altra scelta, si arrese e indossò il casco che gli porse l'altro. Come una tavoletta di legno, salì in modo rigido sulla moto e prese l'ennesimo respiro. 

"Sembri una macchina a vapore. Dammi le mani" disse Sergej girandosi verso di lui, l'uomo obbedì "Stringi qui e non preoccuparti!" gli avvolse le braccia in vita e poi diede gas "Sei pronto?"

Daniel disse sfacciatamente di no, ma Sergej rise ignorandolo. A quel punto il capo pensò di mettersi per lo meno comodo e, stringendolo di più a sé, spinse il bacino contro di lui facendo aderire perfettamente i loro corpi. 

Questa mossa fece restare di stucco l'altro, ma abituato sorvolò per poi iniziare a sfrecciare per le strade della città.

Daniel, che non era mai stato in una situazione dove non aveva il controllo, sentendo di poter morire da un momento all'altro inizialmente fu rigido, ma sentendo poi il ragazzo avvolto nel suo abbraccio si lasciò andare fino a godersi addirittura il giro. 

Era vero, la moto poteva essere pericolosa, ma se guidata bene poteva anche regalare una bella emozione. Già solo il vento tra i capelli, star vicino alla persona amata, sfrecciare per la strada era qualcosa che andava al di là della sua immaginazione. 

Dopo una ventina di minuti, Sergej virò per una piccola stradina in cui non c'erano auto, ma solo pedoni per poi fermarsi e parcheggiare. "Dove siamo?"

"Nel centro storico della città. Qui c'è una stradina dove fanno dell'ottimo street food. Non sei mai venuto?"

Il capo era spesso e volentieri occupato con il lavoro, quindi non usciva molto per il proprio piacere personale. "Se non ricordo male, abbiamo girato una scena qui... una volta. Una vecchia serie" questo era tutto quello che ricordava.

"Mmh" annuì Sergej camminando al suo fianco e conducendolo per la stradina. Era stretta e molto affollata quindi il ragazzo gli prese la mano e nonostante fossero tra la gente Daniel lo lasciò fare "Dovremmo approfittarne adesso, dopo l'uscita della serie non so se potremmo uscire ancora così"

Daniel ripensò per un attimo ai documenti che la madre gli aveva portato e si rabbuiò. Sergej lo notò subito. "Tutto bene? Non ti piace?"

L'uomo scosse il capo e accennò un sorriso. "Si, sto bene. Mi piace. Mangiamo qualcosa?"

Sergej annuì "Vieni, qui fanno degli ottimi spiedini di carne!"

Fu così che Daniel, un gran imprenditore e uomo d'affari conosciuto in tutto il paese, si ritrovò ad addentare un pezzo di carne su un bastoncino di legno mano nella mano con il suo nuovo compagno, stando attento ovviamente a non sporcare il completo elegante. Poteva benissimo essere una barzelletta, ma la verità era che con Sergej si sentiva bene, a suo agio e libero di potersi lasciare andare, e questo valeva molto di più che un completo o la sua carriera.

Dopo aver mangiato i ragazzi fecero su e giù per i negozi, provando un po' di tutto e assaggiando altre cose a caso solo per il gusto di ridere e stare in compagnia. 

"Lo vuoi?" chiese dopo un po' l'uomo indicando una mega tartaruga di peluche dinanzi ad un negozio di giocattoli. 

"C-cosa?" chiese stupito Sergej, poggiando una mano sulla fronte per non farsi vedere dagli altri "Perché dovrei volere un peluche?" chiese stizzito.

"Nelle nostre serie la maggior parte delle volte agli appuntamenti facciamo regalare un peluche" disse ingenuamente. 

Sergej lo guadò sconvolto per poi ridergli in pieno viso "Un cliché!"

"Oh... se non lo vuoi quindi lasciamo stare" Sergej, notando forse il dispiace acconsentì e Daniel lo comprò per davvero, facendo meravigliare molti presenti.

"Non lo porto io!" disse poi il ragazzo facendo un passo indietro. "E' un regalo da parte tua, me lo darai a casa."

Daniel strabuzzò gli occhi e si maledì per aver avuto quella idea. Nonostante tutto però acconsentì portandolo con disinvoltura. 

"Torniamo a casa?" chiese Sergej. Erano già diverse ore che giravano.

"Sì, così abbiamo tutto il tempo di prepararci e guardare il nostro lavoro."

"Spero tu non voglia analizzarlo per i prossimi lavori"

Colto in flagrante, Daniel fece di tutto per non arrossire, bensì rispose di no e guidato dal ragazzo tornò indietro diretto verso la moto. 

"E' una bella sensazione" disse all'altro dopo averci pensato.

"Ah sì? Quale?"

"Stiamo tornando a casa. Io e te. Casa nostra..." Daniel era sinceramente soddisfatto e appagato.

Dopo un momento d'imbarazzo in cui davvero le guance dell'altro si colorarono di rosso, Sergej aggiunse: "E' vero..."

I due se ne andarono tranquillamente, ignari però del fatto che per tutto il tempo lo stesso giornalista che aveva rispero Daniel e Rosy, li avesse seguiti e avesse scattato delle foto.

 


Capitolo 34 – Daniel

Daniel e Sergej guardarono la serie accoccolati sul divano, stretti l'uno all'altro osservando se stessi recitare.

Il capo stringeva con affetto Sergej, poggiando sui suoi fianchi una mano e l'altro lo lasciava fare stringendosi di più a lui. 

"Guarda!" disse il ragazzo, cercando di nascondere il volto con una mano "Che vergogna..." borbottò.

"Vergogna?" chiese Daniel stranito "Ti trovo bellissimo" infatti guardava ogni scena in cui era presente il compagno, come rapito. Completamente assorto dall'altro. 

Sergej scosse il capo "Sei palesemente di parte"

"Sciocchezze" disse con convinzione Daniel. Non aveva mai visto una persona recitare così bene "Per di più la divisa scolastica ti dona. Dovresti usarla più spesso"

Sergej sorrise e un luccichio malizioso passò nei suoi occhi "Forse... a letto…" lo stuzzicò.

Daniel sorrise ascoltando le sue parole pensando immediatamente a cose vietate ai minori. 

Quando le due prime puntate furono trasmesse e un altro programma iniziò, Daniel spense la tv ma nessuno dei due si mosse dal divano, restarono lì a stringersi e ad accarezzarsi, fin quando il capo vide gli occhi di Sergej socchiudersi. 

"Sei stanco?" Il ragazzo annuì svogliatamente e appoggiò la testa sulla sua spalla "Andiamo a fare un bagno allora" continuò Daniel.

Sergej che era quasi nel mondo dei sogni, sollevò le palpebre e rispose risoluto: "Voglio dormire"

"Dobbiamo prima lavarci" il ragazzo voleva ribattere, ma Daniel fu irremovibile. Posò una mano sulla sua schiena, l'altra sotto le gambe e lo prese tra le braccia "Andiamo, ci penso io"

"Posso camminare" borbottò il ragazzo, senza però far nulla per liberarsi dalla presa, anzi adagiò con noncuranza il capo al suo petto e chiuse gli occhi ascoltando così il battito del cuore di Daniel. 

Guardandolo, l'uomo non poté far a meno di sorridere compiaciuto e camminare lentamente per far durare più a lungo quel momento. Peccato che, nonostante avesse impiegato più tempo del normale, il bagno non distava poi così tanto e così poco dopo arrivarono. 

Sergej era a conoscenza che la casa dell'uomo fosse di lusso, ma sembrava ogni volta dimenticarsene. Infatti, arrivati al secondo bagno, il più grande della villa, il ragazzo si guardava intorno come se fosse un pesce fuor d'acqua. 

Daniel lo adagiò sul bordo vasca e gli disse di avere un attimo di pazienza. Veloce quindi preparò l'acqua calda, asciugamani, accappatoi e tutto quello che poi sarebbe servito una volta terminato il bagno. 

"E' pronto" disse a Sergej, ma girandosi lo vide con il capo inclinato e gli occhi chiusi. "Sergej..." chiamò dolcemente "inizia a spogliarti"

L'attore annuì e senza troppa voglia si sfilò prima i pantaloni e poi la felpa, gettando tutto da parte per poi passare all'intimo. Daniel lo seguì a ruota, non prima però di rubare un'occhiata veloce al corpo del suo amato. Era stupendo. Pelle bianca, fisico asciutto, capezzoli rosa, sedere tondo e sodo... la voglia di toccarlo, farlo suo era tanta ma vederlo così stanco lo fece desistere. Non era il momento opportuno. 

"Vieni" gli disse aiutandolo ad entrare nell'acqua piena di schiuma. Daniel entrò dopo di lui mettendosi alle sue spalle e accogliendolo tra le gambe. 

Il capo attirò il corpo del ragazzo a sé e iniziò a bagnargli le braccia, sfiorando di tanto in tanto i punti sensibili dell'altro. "Lascia fare a me" sussurrò ad un millimetro dal suo orecchio. 

"Mmh..." rispose Sergej, completamente abbandonato al suo tocco delicato. 

Daniel prese il doccino e con l'acqua calda iniziò a bagnargli i capelli. Una volta fatto prese lo shampoo e lo applicò con calma sui capelli corti e disordinati, completamente concentrato. 

"Daniel?" chiamò Sergej, aveva il volto arrossato dal caldo.

"Dimmi" rispose Daniel, massaggiando il cuoio capelluto. Era la prima volta che si prendeva cura di un'altra persona, prima di allora mai si sarebbe sognato di lavare i capelli a qualcuno. Era come se con Sergej avesse riscoperto un nuovo lato di sé.

"Sai..." sussurrò il ragazzo "potrebbe diventare un'abitudine"

"Perché no..." rispose sinceramente l'uomo, iniziando a risciacquare i capelli. 

Dopo un attimo di silenzio, quasi in un sussurro Sergej disse: "Io..." si fermò titubante "Potrei innamorarmi di questa abitudine..."

Daniel si bloccò completamente, assimilando quelle parole. Il suo cuore prese a battere più velocemente mentre si chiedeva se avesse capito bene. Il ragazzo l'aveva presa alla larga, ma l'uomo sapeva perfettamente che significato profondo ci fosse dietro quelle poche parole. 

Posò il doccino e strinse ancora di più l'altro a sé. Con dolcezza bisbigliò: "Anch'io..." per poi aggiungere dopo un po' "Sergej, vorresti vivere per sempre qui? Con me?"

A quel punto Sergej volse il viso e Daniel ne rimase incantato. Aveva alcune ciocche di capelli che gli ricadevano bagnate sulla fronte, le guance rosse, le labbra rosa e invitanti, gli occhi umidi e luminosi. 

"Daniel io…" incapace di proseguire il ragazzo annuì, era visibilmente emozionato. Daniel allora si chinò a raccogliere un bacio, mentre il suo corpo reclamava di più.

Le parole non servirono più.

Il capo sfiorò il petto del ragazzo con una mano mentre l'altra andò sul sedere, per prepararlo a quello che a breve sarebbe avvenuto. Mentre le loro lingue duellavano, tra un sospiro e l'altro Daniel alzò il bacino dell'altro e lo fece sedere su di sé, diventando così un'unica cosa con il compagno. 

Appena Sergej lo accolse, un gemito uscì dalle labbra dell'uomo che investito dal piacere strinse le dita sul fianco del ragazzo, lasciando sulla sua pelle bianca piccoli segni rossi. 

Si era detto di non voler andare oltre quella sera, ma sentendo quelle parole e osservandolo come poteva Daniel non fare l'amore con lui? Gli accarezzò la pancia per poi risalire ai capezzoli, li stuzzicò leggermente per poi ridiscender di nuovo e toccargli il membro. 

A differenza dell'ultima volta, voleva fare le cose con calma, godersi il momento. Quindi scivolò nel suo corpo spingendo piano, assaporando ogni spinta e sospirando ogni volta che era completamente in lui. Allo stesso tempo Sergej abbandonò la testa sulla spalla di Daniel, permettendo quindi al capo di solleticare con la lingua il collo liscio. 

"E' così..." ansimò Sergej, incapace di parlare con il respiro corto "bello..." finì. 

L'uomo non poté non essere d'accordo. Lì, stretti l'uno all'altro, nell'acqua calda, circondati dal vapore, isolati da tutti... Daniel stava vivendo uno dei momenti che avrebbe ricordato per tutta la vita. 

Più lo stringeva e più il desiderio cresceva, incapace di trattenersi le spinte cominciarono ad essere più veloci, facendosi sì che l'acqua si muovesse e traboccasse dalla vasca.

"Daniel io..." si lamentò Sergej sentendo il membro di Daniel sfiorare il suo punto sensibile "Ci sono quasi..." ammise senza più riuscire a trattenersi. 

"Facciamolo insieme" gli rispose continuando ad accarezzarlo mentre il bacino si muoveva. Neanche due minuti dopo i due esplosero di piacere, perdendosi completamente. 

Daniel non lasciò andare subito Sergej, anzi lo tenne su di sé, cingendolo con le sue braccia e baciandogli il collo e la guancia. Di nuovo, come era successo prima, restarono abbracciati beandosi della compagnia reciproca. Solo dopo tempo, quando il ragazzo era completamente addormentato sul suo petto Daniel decise che fosse arrivato il momento di portarlo a letto. 

Uscì per primo, asciugandosi grossolanamente, dopodiché prese il compagno che a malapena si reggeva e lo asciugò per bene. Sergej era così stanco che non aprì gli occhi neanche quando prese l'asciugacapelli. 

Sorridendo, una volta finito gli mise un suo pigiama e poi così com'erano arrivati, Daniel lo prese tra le braccia e lo portò a letto. 

Una volta in camera, l'uomo lo adagiò delicatamente sul materasso coprendolo poi con il lenzuolo. 

E' così tranquillo... pensò e incapace di trattenersi gli accarezzò il volto. 

"Sei stanco? Mi spiace, è stato un periodo difficile e io non ti sono stato di aiuto" come se avesse sentito quelle parole il ragazzo gli afferrò il polso e lo tirò a sé, facendolo cadere al suo fianco. Daniel rimase colpito, ma al tempo stesso una forte emozione capovolse completamente il suo mondo.

Aveva paura. 

Non che non avesse mai provato paura prima, ma questa volta era diverso. Aveva paura di perdere Sergej, aveva paura che tutto quello che avevano costruito fino a quel momento venisse spazzato via dagli altri, da sua madre, dall'azienda...

Cos'è più importante di te? Si chiese. 

"Io..." bisbigliò, come se avesse finalmente capito una cosa importante "Mi prenderò cura di te e se le cose andranno male venderò l'azienda, potrò sempre aprirne un'altra" quelle parole venivano dal suo cuore. Era vero, la 'CineFly' gli era stata donata dal padre dopo anni di sacrifici, ma lo aveva fatto per lui, per il figlio che amava, per la famiglia. Sergej era appena entrato nella sua famiglia e se lo avesse perso, tutto quello che allora credeva in suo padre sarebbe andato in fumo e non poteva permetterlo. Non poteva permettersi di perdere la persona più importante che aveva in quel momento, ovvero Sergej.

Circondando tra le braccia il ragazzo addormento, sentì finalmente di essere completo.

 

Capitolo 35 – Sergej

Il giorno dopo Sergej aprì gli occhi ritrovandosi ancora nella camera di Daniel. Si sentiva felice, appagato e soddisfatto dalla giornata precedente, era una delle più belle di cui avesse ricordo. 

Allungò un braccio, sperando di trovare l'altro ancora di fianco a sé, solo per poi restarne deluso. Al tatto infatti sentì solo il peluche che avevano preso all'appuntamento. Messo appositamente lì per lui da Daniel.

"E' già uscito?" chiese al vento mettendosi seduto. Girò il viso verso il comodino e un sorriso comparve sulla sua bocca. L'uomo gli aveva lasciato un bigliettino dicendogli che andava a lavoro e un vassoio pieno di cose buone da mangiare per la colazione. 

"Potrei davvero innamorarmi..." sospirò felice sentendosi alquanto ridicolo e allungò la mano per prendere una brioche. Allo stesso tempo guardò in giro alla ricerca del telefono e sorrise ancora di più quando vide che il capo glielo aveva messo in carica "Pensa sempre a tutto"

Sergej si allungò a prendere il cellulare, ma non fece in tempo che qualcuno bussò.

"Sergej? Sei sveglio? Posso entrare?" la voce allarmata di Jeremi mise il ragazzo in allerta. 

"Entra!" gli urlò, addentando la brioche al cioccolato. 

"Stai bene?" chiese sconvolto "Sono venuto immediatamente!"

Il ragazzo ingoiò il dolce per poi guardarlo stordito "Piuttosto tu stai bene? Cosa è successo?"

Jeremi scosse il capo e prese un grosso respiro "Ci sono foto tue e di Daniel dappertutto"

L'attore ci pensò su per un attimo e prima di prendere un altro pezzo di brioche annuì "E' piuttosto normale, ieri è uscita la serie. Di cosa ti preoccupi?"

Jeremi però scosse il capo e cominciò a digitare sullo schermo del suo telefono "Non capisci. Non sono foto della serie... ma dov'è?" borbottava da solo "Ci sono post e post... ah eccola!" appena trovata mise di fronte al volto del fratello la foto incriminante.

Sergej guardò lo schermo mentre il viso cominciava pian piano a perdere colore "Questi... questi siamo e Daniel!"

"Esatto... e sicuramente non è della serie. Ho visto anch'io le puntate ieri"

Il ragazzo scosse il capo, erano una foto della loro vita privata. Immortalati c'erano i due fidanzatini, mano nella mano con il peluche a forma di tartaruga. 

"Alcuni post sono orribili" si lasciò sfuggire Jeremi, per poi pentirsene immediatamente. 

L'ansia prese il sopravvento sul ragazzo, tirò dalle mani il cellulare dell'altro e man mano che guardava lo schermo il suo volto diventava più scuro e il cuore batteva più forte. "Come... come... Daniel..."

"Vedrai che presto se ne dimenticheranno"

"Cosa?" chiese stordito all'altro, senza ascoltarlo realmente. In contemporanea il cellulare di Sergej cominciò a squillare, il nome Daniel comparve sul display.

"Non... non rispondi?" chiese il fratello, ma Sergej aveva bisogno di pensare un attimo da solo a quella situazione. 

"Lasciami solo" disse bruscamente, alzandosi dal letto.

"Da solo? Che stai pensando?" visto che l'altro non accennava ad andarsene, Sergej decise che sarebbe uscito lui.

"A nulla. Lasciami solo!" il ragazzo cominciò a cambiarsi, ma Jeremi sembrava nel panico. Pentendosi aspramente di essere andato dal fratello.

"Tu... tu non capisci... non si tratta di me" sbottò Sergej finendo di vestirsi. Mentre il fratello gli borbottava di calmarsi e parlarne, infilò le prime scarpe che trovò e prese il cellulare pronto ad uscire. 

"Sergej!" chiamò inutilmente Jeremi, ma ormai il ragazzo stava già uscendo. Aveva bisogno di aria e di schiarirsi le idee prima di parlare con Daniel. 

Una volta in strada spense il telefono e provò a ragionare con calma, solo che le cose sembravano anche peggio. Tra la gente non si parlava altro della 'CineFly' e di come l'imprenditore avesse tradito la propria ragazza per l'attore principale della serie. 

Sergej si sentì malissimo. Non solo la loro intimità era stata spiattellata a tutti, ma adesso Daniel era immischiato in uno scandalo che si sarebbe potuto ripercuotere sull'azienda. 

Camminò con le mani in tasca e a testa bassa a lungo. Fermandosi di tanto in tanto solo per vedere dove fosse... si disse anche che forse stava esagerando, che tutta quell'agitazione era alquanto inutile e che si poteva risolvere. D'altronde la relazione con Rosy era solo falsa e quindi sarebbe bastato chiarire le cose con la stampa. Peccato che arrivato al centro della città su un grattacielo il maxi schermo passò l'annuncio dell'imprenditore traditore, con una dichiarazione di Rosy su quanto fosse dispiaciuta.  

Sconfortato Sergej si accasciò contro un muro di una casa, sentendosi perso. Aveva sempre additato Daniel, pronto a dargli la colpa di tutto, a dirgli che non era serio e che non meritava fiducia quando poi alla fine il giorno prima aveva dimostrato tutt'altro e non solo. 

Una volta finito il bagno con Daniel la sera prima, Sergej era sì stanco, ma il sonno era leggero e aveva sentito tutto. Sapeva delle intenzioni dell'altro, ma come permettergli di buttare al vento un'intera vita solo per lui? Per un ragazzo qualsiasi? Non sapeva tutta la storia dietro la 'CineFly' ma aveva visto con i suoi stessi occhi quanto duro lavoro e quanto ci tenesse Daniel, soprattutto dopo aver accettato quello stupido accordo con la madre. 

Come poteva lui, Sergej, rovinargli la vita così?


💙💙💙

Ragazzi, come state?

Purtroppo, ahimè, siamo quasi agli sgoccioli di questa novel. Cosa ne pensate? Vi sta piacendo?

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