Estratti di "La felicità di Vivere" e "Guardami Davvero"
Buon mercoledì a tutti!
Oggi giornata uggiosa! Piove!
Sono qui a parlarvi un po' del libro "La felicità di Vivere".
Un fantasy che parla di Allegra, una ragazza dolce e spensierata!
Viaggia attraverso le altre realtà parallele e non solo!
Stanca della sua vita, decide di fare una cosa azzardata e Altea la asseconda, portandola a scoprire nuovi lati di se stessa e nuove realtà che non sono sempre ciò che ci aspettiamo!
Vi lascio qui la cover e un estratto:
“Allora…” disse il lupo, sedendosi di fronte a lei, sullo sgabello.
“Cosa?” Chiese e Jared indicò il piatto.
“Come sono? Di solito sei così critica con
me!”
Era così concentrata sul fatto di prendere informazioni,
che non si era resa conto di come fosse realmente ciò che stava mangiando.
Quindi, per cercare di dare una risposta soddisfacente, ne prese un altro
boccone. Un’esplosione di sapore si propagò per tutta la sua bocca, era diverso
era… stupendo, buono e aveva un sapore del tutto differente da ciò che mangiava
di solito!
“Ma è strabiliante! Buonissimo!” chiese, mangiandone
ancora, si riempì completamente la bocca, era strepitoso!
“Dopo anni ho capito perché non ti era mai piaciuto realmente,
ho capito che il sapore cambia da specie a specie, tu sei un vampiro, giusto?
Beh, ovvio… cosa ti piace? Il sangue… Quindi cosa mancava? Il sangue, e l'ho
aggiunto!”
Appena sentì quelle parole, Allegra si bloccò sul posto, il
boccone per metà mandato giù. Ebbe solo la forza di chiedere: “Umano?”
“Cosa? No, mi spiace, sai che sono contrario e poi pur volendo
non potrei. È di animale!”
Ebbe un attimo di sollievo, per poi sbiancare se possibile
ancora di più e per poco non si strozzò.
Tossendo come una pazza.
“Paolo?” Lo chiamò Matteo, balzando all'indietro e
allontanando i loro visi che erano tanto vicini. “Stai bene?”
Ti sta chiamando... Pensò
Paolo, raddrizzandosi e spostando la mano, che, chissà come, stava per finire
sulla schiena dell'altro.
“S-sì... N... no.... cioè, devo andare.” Il cuore gli
batteva a mille e le mani gli sudavano talmente tanto che quando arrivò alla
porta, la maniglia gli scivolò via. Come uno scemo, riuscì alla fine a uscire
dalla stanza e a correre via.
Che stava succedendo? Vedere gli occhi di un amico lo aveva
reso così stupido? Scendendo le scale, ripensò alla sera prima. Gli stava
tornando in mente che erano usciti con degli amici di Matteo, e che tutti,
tranne lui, avevano limonato con delle ragazze. Paolo, non solo se ne era rimasto
seduto, sulla sua piccola poltroncina rosa ma, allontanava ogni ragazza che si
avvicinava. Non gli piacevano ed era sicuro che quelle poche che erano venute
le aveva mandate tutte Matteo.
Alla fine, era rimasto seduto a bere qualcosa, restando a guardare gli altri, che se la spassavano. E sì, doveva ammetterlo, più di una volta il suo sguardo si era posato su Mat.
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