Una sera d'autunno con Bianca Marconero

 Buona sera con una nuova intervista autori! 

Abbiamo con noi la bravissima Bianca Marconero, che ringrazio ancora.

Pronti per la sua intervista? Iniziamo…



Ciao e grazie per essere qui! Per prima cosa presentati, chi sei? Cosa fai nella vita?

Grazie  a te, è un piacere essere qui. Io ho due lavori che mi piacciono molto: sono la mamma dei miei figli e scrivo storie.


Descriviti con tre aggettivi.

Tenace, perfezionista, umorale.


Come ti sei avvicinata alla scrittura?

Ho sempre scritto. Non ricordo un momento della mia vita senza una storia.


Quando hai pubblicato il tuo primo libro? L’ultimo invece?

Il mio primo libro in assoluto risale al 2005. Si chiamava “A Kubric non sarebbe mai successo”. In seguito arrivato in libreria con il titolo di “La prima cosa bella”. L’ultimo è “Il mercante di vendette”, del marzo 2025.



Di cosa trattano i tuoi scritti?

Della vita, in senso lato. Mi piace simulare le dinamiche relazionali. Mi serve per capire quello che mi sta intorno.


Quando scrivi preferisci il silenzio o musica, rumori bianchi…?

La musica. Che varia a seconda della storia che scrivo.


Come hai avuto l’idea per il libro ‘Il mercante di Vendette’?

Nel mercante confluiscono un certo numero di idee che ho avuto in questi anni e che non hanno trovato una collocazione. Il nucleo viene da un mistery che proposi senza successo nel 2023. La storia personale di Iago viene dalla bozza mai finita di “French Kiss, uno sport romance che ho scelto di non pubblicare. Insomma: è un po’ come il mostro di Frankenstein.
Per quello che riguarda il cast, i temi e parte della trama la guida è stata l’Otello di Shakespeare.


Qual è stato il personaggio più difficile da scrivere, e perché.

Forse Otello. Perché è quello con un arco di crescita più ampio e perché era il mio modo di portare nel testo una riflessione sul libero arbitrio e l’idea che abbiamo sempre la possibilità di scegliere.


Se ne avessi la possibilità cambieresti qualcosa sempre nel ‘Il mercante di vendette’?

Probabilmente insisterei per scrivere l’epilogo ambientato sei mesi dopo. E probabilmente non lo otterrei neanche stavolta.


Che colore assoceresti ai tuoi scritti?

Alcuni sono verdi, altri sono neri.


Da lettrice e da scrittrice cosa non deve mai mancare secondo te in un romanzo? E quindi cosa non manca mai nei tuoi racconti?

Banalmente, i personaggi. E non solo i principali ma anche e soprattutto i secondari. Devono avere le loro storyline, e una caratterizzazione tridimensionale. Mi sforzo sempre perché questo avvenga.


Che emozioni provi nel sapere che un tuo libro, una tua idea, può essere letta da altre persone?

Indescrivibile. È sempre e nonostante tutto destabilizzante. Non credo ci farò mai l’abitudine.


Hai dei retroscena da svelarci che nessuno sa sul tuo ultimo libro?

Al momento è tutto secretato, quindi non posso dire molto.


Stai scrivendo altro? Hai progetti futuri?

Sì sono in consegna con il prossimo libro, e sto lavorando in parallelo alle storie che vedranno la luce dopo questa.


Ti ringrazio per essere qui e se vuoi lasciami la tua pagina autore Social.

Certo sui social sono sempre Bianca Marconero!


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