Una nuova intervista con... ✨️ Sonja Kjell ✨️
Buongiorno a tutti 💙
Oggi siamo con la bravissima Sonja Kjell! Scopriamo insieme di più su di lei e i suoi scritti!
Iniziamo...
Ciao e grazie per essere qui, ne sono molto contenta! La prima è una domanda di prassi, che faccio a tutti, ovvero cosa fai nella vita? Descriviti con tre aggettivi.
Ciao! Grazie a te per l’invito 😊
Nella vita scrivo, lavoro in campo IT e soprattutto bevo imbarazzanti quantità di tè.
Se dovessi descrivermi con tre aggettivi, direi: riservata, pianificatrice, pigra.
Come ti sei avvicinata alla scrittura e come e quando hai deciso di pubblicare il tuo primo libro?
Mi sono avvicinata alla scrittura tramite fanfiction e roleplay. Già alle medie frequentavo dei forum dove giocavo di ruolo, poi ho scoperto siti come EFP. Da lì mi si è aperto un mondo, però solo dopo parecchi anni ho iniziato a sperimentare con opere originali.
Il mio primo libro è uscito nel 2019, era un autoconclusivo M/M e si chiamava “Sugar Baby”. È stata la prima opera che ho finito non solo di scrivere, ma anche di revisionare. Prima mi ero sempre arresa o non avevo portato a termine nulla, questa volta quando sono riuscita a farlo ho deciso di ingaggiare una correttrice di bozze e rischiare.
Visto la domanda precedente, puoi parlarmi proprio del tuo primo racconto?
Sugar Baby è un libro autoconclusivo, scritto in prima persona. L’unico libro scritto in prima persona, tra l’altro, perché in generale non li amo molto. Quando ho iniziato quel progetto, però, mi sono sentita di impostarlo così… sentivo proprio fosse giusto approcciarlo in quel modo.
È un libro abbastanza coccolo, con un age gap notevole e mi ha dato qualche soddisfazione. Piccola curiosità: la cover l’ho creata io, ne vado ancora abbastanza fiera. Seconda curiosità: verrà ripubblicato entro la fine di quest’anno!
La tua ultima uscita è stata invece ‘Love Game’, ti va di parlarcene?
Love Game è il libro che reputo più divertente di tutti, tra quelli che ha partorito la mia penna. Spero di rendere altrettanto simpatico anche il proseguo, che tra l’altro ho già in stesura!
L’idea di scriverlo è nata dal fatto che io adoro i reality trash, anche se razionalmente so che è tv spazzatura. È proprio un guilty pleasure a cui non riesco a rinunciare, così ho pensato: perché non crearne uno in un libro? Perché non portare su carta situazioni e personaggi assurdi? Quindi è nato Charles, vampiro (o vampirlo, a seconda dei punti di vista) assolutamente maldestro e in cerca di anima gemella.
Se ne avessi la possibilità cambieresti qualcosa?
Dei miei libri? No. Quando arrivo a pubblicarli di solito sono esausta, mi porto al limite. Arrivo al punto di dire: ho la nausea, non posso fare di meglio. Mi sforzo al 100%, cerco di vedere il testo con spirito critico, mi affido a beta readers e ai professionisti per confezionare il prodotto finale. Più di così non posso fare e non ho rimpianti.
Se parliamo di carriera da scrittrice, invece, un pochino mi sono pentita di aver appeso la penna al chiodo per qualche anno, ritirando tutte le mie opere da Amazon. Sono successe parecchie cose che mi hanno fatto perdere la scintilla e l’entusiasmo e sono felice di essere tornata in sella.
Che genere trattano i tuoi libri e come mai proprio quello?
Mi piace pensare che i miei libri spazino molto. O meglio, cerco di non proporre minestre riscaldate e di risultare sempre originale. Ci riesco? Non so, l’intenzione è quella e lascio l’ardua sentenza ai miei lettori.
In generale fino a ora ho scritto solo M/M, per il semplice fatto che li adoro. Scrivo quello che mi piace insomma, trame che vorrei leggere ma che purtroppo non trovo su Amazon (e sì, a volte tento di influenzare colleghi per farle scrivere a loro, ma fallisco miseramente!).
Ho un debole per gli urban fantasy e per le relazioni un po’ malsane. Tendo a cercare di portare avanti tanti punti di vista, magari anche controversi e che non condivido, con personaggi creati ad hoc. Non do tanta importanza alle scene hot, però non le evito.
Oltre qualsiasi preferenza, però, quello che NON voglio è impartire ai lettori delle lezioni o delle morali. Voglio che i lettori pensino, riflettano e giungano alle loro conclusioni.
Cosa non deve mai mancare secondo te in un romanzo, ergo cosa non deve mai mancare quindi nei tuoi scritti?
Punti di vista differenti, un conflitto reale e soprattutto credibile. Detesto quando in un libro si crea un malinteso facilmente evitabile con due minuti di conversazione: voglio che la miccia che scatena l’inferno nei miei libri sia quantomeno verosimile e non un palese arrampicarmi sugli specchi.
Aggiungo anche: personaggi tridimensionali. Show don’t tell.
Per i tuoi racconti prendi ispirazione dalla tua vita?
A volte. Direi che in ogni mio libro c’è un pizzico di me, le mie opinioni e i miei valori sono spesso portati avanti da un personaggio o mescolati in più di loro. Cerco però di celarmi abbastanza, se possibile.
Qual è il personaggio che scrivendolo, ti ha fatto soffrire di più e perché.
Dipende da cosa intendiamo per sofferenza.
Se devo dire quale personaggio mi ha fatto più dannare, perché scriverlo è stata una faticaccia, ti direi Francis. Uno dei protagonisti del terzo libro della mia serie sui mutaforma (I Braddock).
Se devo dire quale personaggio mi ha coinvolto di più emotivamente, facendomi provare tristezza, ti direi Levi. Sempre della mia serie dei lupetti, ma protagonista del secondo volume.
Che emozioni provi nel sapere che un tuo libro, una tua idea, può essere letta da altre persone?
Ansietta. No dai, in realtà quell’emozione c’è ma solo in parte. Direi che è mescolata alla trepidazione e alla curiosità: nonostante siano anni che scrivo, non credo di essere ancora arrivata a capire come mi vede il pubblico di lettori. Ogni recensione è sempre una sorpresa, mi gaso tantissimo quando i lettori notano qualcosa o capiscono un mio non-detto. È un modo magico per connettersi a sconosciuti.
Hai dei retroscena da svelarci che nessuno sa sul tuo ultimo racconto?
L’ultima opera che ho terminato di scrivere è il terzo volume dei Braddock. Avevo appeso la penna al chiodo a metà manoscritto… quando dopo anni ho ripreso in mano tutto, pensando di essere arrugginitissima, in realtà l’ho finito in tempo record per i miei standard. È stata una sorpresa incredibile.
Stai scrivendo altro? Hai progetti futuri?
Attualmente ho in lavorazione il proseguo di Love Game, che concluderà quella serie umoristica del Reality, e il volume quattro dei Braddock.
Per il futuro la priorità è proprio finire le serie in corso e dedicarmi poi a molte altre cose.
Posso svelare due chicche: ho intenzione di finire e pubblicare un MF, a tempo debito. Inoltre, potrei avere l’intenzione di focalizzarmi in particolare su opere autoconclusive…
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Grazie ancora a te! Ecco qui i miei contatti social e Amazon!
Gruppo Autrice:
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Estrattino di citazione:
"La cosa peggiore era che poteva spiegarglielo fino a un certo punto, perché gli umani non ragionavano in quei termini, non riuscivano a percepire ciò che emanavano inconsciamente, non riuscivano a vedere l’aura che proiettavano attorno al loro corpo e a cui gli esseri sovrannaturali, come i licantropi, erano particolarmente sensibili."
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