Sono approdata su Wattpad - ecco i primi capitoli

 Salve ragazzi come state?

Non so se ve l'ho detto o meno, ma mi sono iscritta a Wattpad! 

Volevo condividere con voi questa notizia e, invitarvi, nel caso a leggere la storia. 

Il titolo è "E' stato un colpo di fulmine" e parla di questi due ragazzi Sergej e Daniel.

Ho pensato di condividerla anche con voi qui, soprattutto perché sulla piattaforma è completamente gratuita.

Vi lascio quindi i primi tre capitoli. Tenete bene a mente che il prodotto non è stato editato, semplicemente è una storia che sto scrivendo di getto e che spero possa piacervi. 

Fatemi sapere cosa ne pensate, un bacione. 

Carmela 💙


Prologo - Daniel 

Daniel era vestito di tutto punto: giacca, cravatta e pantalone color cobalto. La camicia invece era bianca e all'occhiello della giacca la sua assistente aveva insistito perché indossasse una spilla d'oro rosso e argento a forma di farfalla. Stemma tra l'altro della sua azienda.
Per quella mattina aveva un importante incontro di lavoro che avrebbe deciso se la sua casa cinematografica avrebbe collaborato con un'altra etichetta molto conosciuta.
Ormai, la 'CineFly', era riuscita a conquistare tutto il settore e i film e le serie più importanti venivano prodotte solo da loro. Con l'acquisizione dell'ultima etichetta Daniel sperava di far piazza pulita della concorrenza.
Lui, un giovane imprenditore, di trentatré anni, in poco aveva sbaragliato tutto. Certo, non era tutta farina del suo sacco, la famiglia era stata fondamentale, ma lui era stato astuto. Si era saputo muovere e alla fine ce l'aveva fatta.
Andò allo specchio e si sistemò i capelli corti e castani, spostando il ciuffo verso destra. Incontrò il suo stesso sguardo e gli occhi color verde chiaro gli rimandarono fiducia. Quella che sperava di ottenere alla riunione.
"Sono pronto!" disse a se stesso, si sentiva sicuro di sé e sperava che oggi nulla sarebbe andato storto.
Un rumore di tacchi gli fece capire che la sua assistente era arrivata.
"Signore, l'auto è arrivata!"
"Ottimo, è tutto pronto?" chiese sistemando i polsini.
"Come sempre" rispose la ragazza e le fece strada. Per un'attimo si ritrovò a guardarla e pensare che fosse davvero una bella donna. Se non fosse che Daniel non credeva affatto nell'amore e nel perdere tempo per un'altra persona, ci avrebbe provato.
Una volta fuori salì elegantemente in auto, controllando persino lì se tutto fosse lindo e pinto. Sua madre gli diceva sempre che l'esterno rispecchiava molto il carattere di una persona e per Daniel la perfezione era tutto.
Mentre era in viaggio si prese del tempo per rileggere i documenti dell'accordo, tanto che non si rese conto di essere arrivato.
"Signore," chiamò timidamente la ragazza seduta di fronte a lui e l'uomo rialzò lo sguardo.
"Sì" rispose secco per poi, senza aspettare l'autista, aprire lui stesso la portiera. Non lo avesse mai fatto.
Una tazza di caffè bollente gli cadde sul petto, inondano il completo di caffeina.
Daniel non era una persona che perdeva la calma facilmente, anzi quando si arrabbiava difficilmente dava a vederlo, ma adesso era furioso. Era lì per un incontro molto importante e tutto stava andando nel verso sbagliato.
"Chi è così sbadato da far questo?" Chiese a denti stretti alzando lo sguardo, ma appena i suoi occhi si posarono sull'altro il fiato gli si mozzò.
Due grandi occhi grigi, così profondi e magnetici lo guardavano con sgomento e imbarazzo.
Era un ragazzo, forse sulla trentina, o anche di meno. Capelli scompigliati biondi, viso pulito, labbra sottili e fisico asciutto. Vestiva due taglie in più della sua, tuta, felpa e Nike.
"Sei stato tu a non guardare quando hai aperto!" Sbottò, prendendo un fazzoletto per darglielo. Daniel non distolse gli occhi dal suo viso.
"Chi sei?" balbettò.
"Perchè dovrei dirtelo?" Scosse il capo e cominciò a guardarsi intorno, ansioso "Cazzo... sono in ritardo," borbottò "senti, ciao!" e scappò via.
Daniel restò così, imbambolato, con la sua assistente e l'autista che corsero ad aiutarlo.
Chi sei? Pensò, con lo sguardo rivolto a dove era scappato via.


Capitolo 1 - Sergej

"Jeremi? Porca..." Sergej era agitato. Quel giorno aveva in programma un provino per una nuova serie TV e si era candidato come protagonista. La cosa bella era che aveva fatto tardi, il corso di diritto era durato più del dovuto e non era riuscito ad andar via. Non solo si era dovuto svegliare all'alba per seguirla, ma il prof si era presentato in ritardo e quindi anziché un'ora la lezione era durata trenta minuti in più.

Era così agitato che non ricordava neanche una battuta, né dove fosse il luogo esatto dell'incontro. Sapeva di dove andare alla 'CineFly' ma non in quale padiglione, quella casa cinematografica era una città!

"Dimmi" gli urlò l'amico dall'altra stanza, sicuramente si era appena svegliato. 

"Hai visto il mio copione?" gli urlò di rimando, ma non ottenne nessuna risposta. Casa sua era un disastro, era sempre stato un tipo disordinato. "Non importa" disse alla fine perdendo le speranze.

Una volta pronto, uscì di casa in fretta e furia, ma aveva bisogno di qualcosa che lo tirasse su. Quella giornata sembrava essere lunga, stancante e stressante. Prese la moto e guidò verso la 'CineFly', vide un bar e si disse che sì, forse una sosta riusciva a farla. Dopotutto erano le dieci del mattino e lui aveva il provino alle dieci e trenta. 

Veloce, entrò all'interno e ordinò un caffè macchiato lungo. Prese la tazza di carta e si avventurò sul marciapiede dell'entrata.  Si diede uno sguardo intorno e si chiese dove dovesse andare. 

"Meglio lasciare la moto qua" sussurrò guardandola parcheggiata poco lontano. Sospirando iniziò a camminare a vuoto. Prese il cellulare e guardò la mail, sicuramente lì dovevano esserci tutti i dettagli dell'incontro. Aveva ragione, padiglione otto e la strada era... "Cazzo!" imprecò leggendola, era sul lato opposto! Sbuffò e si volse di scatto tornando indietro. Non si rese conto dell'auto appena arrivata, del ragazzo che aveva aperto la portiera ed era appena sceso, semplicemente gli batté contro versandogli tutto il contenuto addosso. 

Imbarazzato lo guardò per poi sbuffare. L'uomo sembrava avere un completo molto costoso. Prese un fazzoletto e glielo passò, l'altro sembrava tra il nervoso e il sorpreso. 

"Chi è così sbadato da fare questo?"

 Sergej non era sbadato e non aveva tempo per questo. Doveva andare via! "Sei stato tu a non guardare quando hai aperto!" sbuffò.

"Chi sei?" gli chiese e il ragazzo tremò, voleva per caso denunciarlo?

"Perché dovrei dirtelo?" Lasciando perdere e guardandosi in giro bisbigliò qualcosa e corse via. Che cazzo, era solo caffè, perché tutti questi drammi?

Corse con tutto il fiato che aveva in corpo e una decina di minuti più tardi arrivò al padiglione giusto. C'erano già molti altri ragazzi, ma Sergej non si lasciò scoraggiare. Ricordò l'incidente e si dispiacque più per il caffè che per l'altro, anzi ricordare il volto scioccato lo fece sorridere. Fortunatamente non lo avrebbe più rivisto.

"Sergej?" qualcuno dello staff lo chiamò e lui alzò la mano. 

"Sono qui!" disse facendosi spazio tra gli altri. 

"Bene, vieni, tocca a te!" il ragazzo lo seguì e dopo una serie di domande di routine gli fu presentato addirittura il regista. 

"Adesso gireremo una piccola scena. Sai vero che si tratta di una serie BL?"

"Una serie come?" chiese, ignorante più che mai.

"Sì, stiamo girando una nuova serie Boy love. Hai mica qualche problema?"

Dandosi dello stupido per non aver capito prima, scosse il capo. Non ricordava di averlo letto nella mail, ma poco importava. "Nessun problema!" affermò e il regista si compiacque. 

"Hai tutti i requisiti fisici e sei il primo che si avvicina a quello che cerco. Vediamo cosa sai fare!"

"D'accordo" Sergej andò al centro del palco, lesse quello che gli passarono e poi mise il foglio da parte. Prese un grosso respiro e parlò come davvero avesse il suo amante di fronte. Fu talmente convincente, che tutto lo staff applaudì. Sorpreso, il ragazzo sorrise. 

"Bene, ti faremo sapere, ma sappi che hai buone possibilità!"

Sergej ringraziò e poco dopo fu fuori. Non passarono neanche due ore che una nuove e-mail gli arrivò: 'Da CineFly, siamo lieti di informarla che il ruolo di attore protagonista è ufficialmente suo. La invitiamo a...'

"Cazzo!" esultò una volta a casa "Ho un nuovo lavoro, stasera si festeggia!"

Jeremi, ancora in mutande si affacciò dalla sua camera e sospirò un misero: "Eh?"

Capitolo 2 - Daniel

Nonostante la riunione e la giornata impegnativa Daniel non era riuscito a togliersi dalla mente quei dannati occhi grigi.
Era rimasto in religioso silenzio per tutto il tempo, salvo poi annuire a patti conclusi. Fortunatamente l'accordo era andato bene, il silenzio dell'uomo aveva fatto credere all'azienda un potenziale ripensamento e quindi si erano affrettati a concludere.
Una volta firmato il tutto, si era diretto nel suo ufficio per altre scartoffie. Solitamente, Daniel delegava i compiti, dando libera scelta al team di produzione salvo poi dare una controllata finale per l'approvazione. Quella settimana però c'era in ballo un nuovo progetto e come sempre per le nuove cose amava visionarle da vicino, compreso gli attori. Prese il cellulare e digitò il numero del padiglione otto, lì, proprio mentre era in riunione, si erano tenuti i provini. Chiese al regista le sue impressioni e poi si fece portare le foto e le informazioni dei candidati dalla sua assistente.
La donna attraversò la porta e, a tempo di record, gli porse i fascicoli.
"Ecco a lei, il primo documento è del ragazzo che più ha colpito lo staff" disse indicando i fascicoli, poi aspettò altre direttive che però non arrivarono.
"Puoi andare," le disse aprendo la cartella, ma quando vide la foto si bloccò e alzò lo sguardo "Chi è lui?" chiese stupidamente, visto che aveva tutti i dati a disposizione.
La sua assistente, infatti, lo guardò stupita "Signore, è il ragazzo che ha colpito il regista. Se non sbaglio il suo nome è..." si allungò per guardare la cartella "Sergej Monteano".
Daniel guardò quella foto per un tempo indefinito e nel frattempo pensò a come mai quel ragazzo lo avesse così impressionato. Non era suo amico, non era un conoscente, non lo aveva mai visto prima, né aveva mai parlato con lui eppure...
"Ingagiatelo" ordinò, senza distogliere lo sguardo.
"Vuole scegliere anche il coprotagonista?" chiese ingenuamente l'assistente e Daniel alzò di scatto la testa.
"Il coprotagonista?" la 'CineFly' era sua, dirigeva ogni progetto, supervisionava praticamente tutto e ora sembrava scendere dal cielo. Cosa gli stava accadendo? Aveva perso la ragione? Era stato lui a scegliere quella serie! Doveva andare in fondo alla cosa. Non era possibile che uno come lui si lasciava prendere da una simile assurdità.
"Sì, i protagonisti sono due ragazzi che dopo varie peripezie e problemi finiranno con l'innamorarsi."
"Oh..." fece una breve pausa, sentendosi stupido per essere stato colpito da una simile notizia, di cui tra l'altro era a conoscenza "sì" deglutì "Non prendete nessun coprotagonista. Già c'è".
L'assistente, Sally, lo guardò sorpresa "Posso chiederle chi sia?"
Daniel guardò la foto, incrociò le mani sotto il mento e sorrise schembo "Sarò io" ammise.
La donna sobbalzò perdendo per un attimo la sua compostezza "Signore... non credo di aver capito" sussurrò con un filo si voce.
Daniel si alzò e andò alla finestra, si trovavano al decimo piano degli uffici e aveva così la possibilità di osservare quello che era il suo regno. "Farò io da coprotagonista, non è la prima volta che recito dopotutto."
Sally si schiarì la voce in evidente imbarazzo "Certamente, ma lo ritiene giusto? Gli altri ruoli erano tutt'al più secondari e nessuno mai si è accorto della sua presenza. Cosa direbbe la stampa se lo venisse a sapere?" sembrava sconvolta.
Daniel si volse a guardarla e si aggiustò la giacca pulita, passando con le dita sul tessuto ricordò lo scontro avvenuto qualche ora prima e sorrise.
"Diranno semplicemente che Daniel Davis Fly lavora in prima linea per il benessere dell'azienda" e ritornò a sedersi.
"Ma signore, lei è sicuro che sia la scelta giusta?"
Non era per niente sicuro, ma qualcosa gli diceva di farlo, di provare e di mettersi in gioco.
Quegli occhi...
"Se proprio questa cosa farà scandalizzare l'ufficio stampa, allora parlerò con la mia stilista. Quello che è certo è che farò io da coprotagonista. Intesi?"
Molto perplessa l'assistente annuì. Daniel le diede le ultime indicazioni e poi rimase solo. Si portò una mano alla fronte e sospirò.
"Andrò in fondo a questa cosa. Capirò cosa mi sta succedendo e la stroncherò sul nascere!"







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