Recensione The Dome di Stephen King
Buon martedì a tutti!
In questa splendida giornata di sole, volevo proporvi la recensione di "The dome" di Stephen King, il re!
Ci saranno spoiler!
Partiamo dalla trama e dalla cover.
Trama:
In una tiepida mattina d'autunno, una cupola trasparente cala all'improvviso dal cielo sopra una sonnolenta cittadina del Maine, isolandola dal resto del mondo. Una misteriosa, impenetrabile lastra che intrappola al suo interno duemila persone e che presto crea tra loro un'altra separazione, altrettanto invisibile e letale: quella fra gli onesti e i malvagi. Ma tutti, buoni e cattivi, dovranno fare i conti con la cupola, un incubo da cui sembra impossibile salvarsi. Perché ormai il tempo sta finendo, proprio come l'aria...
Devo dire che ho acquistato questo libro proprio per la cover. Mi ha toccato, è stato straziante vedere questo bimbo e questo cane uno di fronte all'altro, così vicini ma al tempo stesso lontani!
Allo stesso modo anche la trama mi aveva colpito, questa misteriosa cupola che cala su una cittadina, cosa potrà mai accadere all'interno? Chi l'avrà mai messa?
Straziante.
Il libro è comporto da 1036 pagine, lette tutte d'un fiato.
Questo romanzo mi ha dato mille emozioni differenti, forse fin troppe!
Ma cominciamo dall'inizio.
The Dome parte con la caduta della cupola, questa specie di coperchio che copre interamente Chester's Mill, una lastra di vetro spessa e indistruttibile che si abbatte su una cittadina lontana dal mondo.
Da lì, disastri.
Sapevo già come scrive King, ho letto molto di lui, ma ricordo di essere rimasta sorpresa nel leggere quanti guai avesse causato la cupola sulla gente. Già solo con la caduta!
Non mi aspettavo ci fossero vittime e qui è stato un mio errore, perché nella mia ingenuità non lo aveva proprio messo in conto.
Forse mi aspettavo che tutti restassero indenni? Probabile.
I primi tre capitoli, molto incalzanti, mi hanno smentito e mi hanno buttato in faccia la realtà.
Tramite una povera marmotta affamata che viene tranciata di netto dalla cupola, ho capito che questo non sarebbe stato affatto un libro semplice.
E avevo ragione.
The Dome non è altro che una piccola realtà che viviamo tutti i giorni!
In questo racconto di mille pagine possiamo leggere quello che in realtà viviamo da sempre!
Troviamo il cattivo, il furbo, i buoni, i ragazzini coraggiosi, lo stupratore, il pazzo, il sognatore... tanti, troppi protagonisti!
Tanto che all'inizio si fa fatica, memorizzarli tutti non è semplice, ma alla fine ci si riesce e, sul più bello... beh, non vorrei fare troppi spoiler.
Diciamo che leggere The Dome è come andare sulle montagne russe, un continuo salire e scendere di emozioni di cui però non puoi fare a meno!
I personaggi sono caratterizzati bene, hanno tutti il loro perché e il loro motivo per essere lì.
Come ho detto prima, abbiamo anche un cattivo, anzi molti, uno di questi è senz'altro Big Jim, secondo consigliere, un impostore che pensa solo ed esclusivamente ai soldi, approfittandosi di un povero primo consigliere che non è adatto a tale ruolo. Ha creato un impero di droga, è stato in grado di togliere i generatori ai suoi concittadini, mettendo a rischio un ospedale in un momento di difficoltà, tutto per i suoi benesseri e poi... l'omicidio a sangue freddo!
Per non parlare del figlio di Bg Jim, Junior, un ragazzo cattivo, subdolo che è capace di gesti fuori dal normale. E qui, mi sorge un dubbio: ma la sua cattiveria da dove nasce realmente?
Quasi a fine libro vediamo che il ragazzo ha un tumore enorme al cervello.
Sarà quello o è proprio la sua personalità, anche perché da come potremmo vedere, oltre ad atti osceni è stato in grado di prendersi cura di due bimbi in modo onorevole.
Forse mi resterà sempre il dubbio.
Sono stata estremamente contenta della loro dipartita, del come ne parleremo tra poco!
Un altro tema che mi ha molto toccato è stato l'inquinamento. Ebbene sì, King non ha lasciato nulla al caso. Ha studiato la cosa nel minimo dettaglio, scovando fino in fondo i particolari e stupendoci ogni volta!
L'inquinamento, una cosa che a noi sfugge sempre. Se ne parla, ma nessuno realmente si sofferma su questo tema! In pochi giorni, possiamo vedere che nella cupola il tempo cambia, non essendoci un riciclo d'aria e così capiscono di dover stare attenti e di muoversi ad uscire! Capiscono, purtroppo non tutti, di dover preservare l'aria, l'ossigeno, così essenziale per la sopravvivenza!
Mi chiedo quindi: noi cosa stiamo facendo per questo?
Barbie, il protagonista principale, cerca in tutti i modi di salvare quella povera gente, con l'aiuto di una manciata di persone. Cosa può fare però un singolo uomo contro tutti? Quasi nulla.
Per non parlare del fatto che la cupola stessa, oltre Big Jim e campani, è un altro nemico in piena regola!
Veniamo ora all'esterno, dove si tenta in tutti i modi di scoprire e di capire cosa sia successo. Tutto però è vano, anche i molteplici tentativi per liberarli e alla fine l'uomo nulla può.
Ma chi è stato a fare una tale oscenità?
Beh, è qui che mi parte il punto dolente, almeno per me, perché vi ricordo che il mio è solo un giudizio soggettivo.
Quasi alla fine del libro, dove mancano una manciata di pagine, veniamo a sapere che non sono altro che alieni, alieni bambini per giunta che si divertano con noi.
King ci paragona a delle formiche e, proprio in questo caso, scelta non fu più azzeccata.
L'idea non mi è dispiaciuta, ma dopo aver letto più di mille pagine, leggerne qualcuna in più non mi sarebbe cambiato nulla. Perché alla fine, secondo me tutto si conclude velocemente.
Tramite un incidente muoiono quasi tutti, tranne poche persone, e Big Jim tra questi in una morte strana, richiamato dal figlio ormai deceduto.
Io invece non volevo morisse così, lo volevo fuori, condannato a vita!
Sì, perché, il secondo consigliere non si aspettava di essere preso e alla fine aveva ragione. Certo, è morto, ma da lettrice volevo di più!
E forse qui, scrivendo queste parole, mi è saltato in mente che King abbia forse voluto paragonare anche questa cosa alla nostra vita reale!
Dopo l'incendio, un gruppo sopravvive e lo vediamo deperire man mano quando poi alla fine, e dico proprio alla fine, si decide di parlare con questi alieni per spiegare loro che sì, anche le formiche soffrono e quindi la cupola viene tolta.
Ecco, ripercorrendo questo libro con voi, ho capito che è straordinario, ma avrei voluto leggerne di più. Avrei voluto più giustizia e forse qualche spiegazioni in più per quanto riguarda gli alieni.
Voto: 4.5\5
Per ora, credo di aver parlato anche troppo. Se lo avete letto, per favore datemi un vostro giudizio.
Vi abbraccio, Carmela.
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