Parliamo un po'! Vi è mai capitato il blocco del lettore? O dello scrittore?
Buongiorno bimbi, come va?
Oggi vi chiedo…
Ma a voi è mai capito il blocco dello scrittore o del lettore?
E come lo avete superato?
A queste due grandi domande come sempre rispondo prima io. Il blocco dello scrittore o del lettore viene definito così quando non si riesce per un periodo a leggere o scrivere. Per qualsiasi ragione.
Personalmente ho vissuto entrambe le cose e anche spesso.
Ho iniziato da piccola a leggere praticamente tutto ciò che mi capitava a tiro, per poi arrivare ad un periodo in cui ero satura e non mi andava più, e così praticamente per lunghi periodi.
Nella scrittura invece è un pochino diverso. Perché scrivo quando ho l'ispirazione, non mi forzo quasi mai a scrivere perché ho capito che più sforzo di farlo e più non mi va o scrivo minchiate quindi quando ho voglia, quando sento che i personaggi nella mia testa sono prepotenti e vogliono uscire a tutti i costi mi metto al computer e butto giù le mie idee.
Ammetto però di aver avuto anche il blocco dello scrittore e di non aver scritto per mesi!
Ma come ho superato entrambe le cose?
Ragazzi, per internet ci sono centomila consigli, come camminare, pensare alla storia prima di buttarla giù, distrarsi, scrivere frasi o pensieri e tanto altro… cose realmente giuste a mio parere.
Io però alla fine ho superato o tento di superare il blocco del lettore, quando mi viene, in modo del tutto naturale o almeno penso. Praticamente leggo una trama di un libro e lo inizio solo ed esclusivamente se quella trama mi attrae tantissimo. Se poi la prima pagina mi prende, anzi le prime pagine mi prendono, allora lo continuo e mi sblocco.
Posso dire che è un metodo un po' alla cassio, però ragazzi faccio così.
Più che altro mi sono messa l'anima in pace, e penso che è quello che tutti dovrebbero fare.
Vuoi leggere? Leggi. Non ti va? Sti ca**i.
Anche perché ho proprio visto che se mi costringo è ancora peggio, d'altronde leggere è un hobby, una cosa che dovrebbe farci star bene, quindi perché costringerci?
Non ha senso.
Per la scrittura invece, la penso leggermente diversamente, ma proprio leggermente perché già vi ho detto che comunque non mi sforzo quasi mai.
Ecco, è il quasi che m'inganna e vi dico perché.
Ad esempio adesso sto lavorando sul mio libro da quasi due anni, è lì. Parcheggiato lì, che smania di uscire. Smania di essere finito e io lo so, so che è lì e mi urta sapere che non sia completo. Che non sia finito come lo voglio io che i personaggi non abbiano preso ancora la loro storia. E' lì e io ho l'ansia di non finirlo... mi sono spiegata? XD
Però alla fine, vi ripeto, non mi forzo mai e tanto è vero sono passati anni dal mio ultimo racconto.
Ma va bene così, non è un lavoro e quindi va trattato in quel modo. Immaginate l'ansia di dover leggere o scrivere per forza come quando andiamo a lavoro. Direi anche no...
Quindi questo è quello che penso.
Ditemi anche la vostra! Vi abbraccio, Carmela 💗
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