Una serata con la dolcissima Maria Teresa Montuori
Buona sera a tutti!
Poco prima di Natale, torna la rubrica 'Interviste autori' e oggi siamo con la giovanissima e talentuosa Maria Teresa Montuori. Autrice di 'Assario'.
È stata un piacere intervistarla e la ringrazio per essere stata con noi 🥰
Come sempre vi lascio la trama e la cover prima di iniziare.
TRAMA
COVER
Ciao e grazie per essere qui! Per prima cosa presentati, cosa fai nella vita. Descriviti con tre aggettivi.
Ciao! Mi
chiamo Maria Teresa Montuori, ho diciannove anni e sono iscritta al primo anno
di scienze e tecniche psicologiche all’università degli studi della Campania
Luigi Vanvitelli. Se dovessi descrivermi con tre aggettivi sceglierei:
creativa, affettuosa, energica.
Come ti sei avvicinata\o alla scrittura?
Penso di
essere sempre stata una scrittrice, nel senso più ampio del termine: non
ricordo un periodo della mia vita in cui non inventavo storie. Da piccola
passeggiavo (o correvo a volte) per casa e intanto immaginavo di far incontrare
i personaggi di cartoni animati diversi, e ricreavo le loro storie da capo:
passavo ore così (e ammetto che lo faccio ancora!). Alle elementari i miei
compiti preferiti erano quelli in cui la maestra ci chiedeva di completare una
storia partendo da un brano letto, o di inventarne una. Qualche anno fa ho
trovato un appunto scritto da mia nonna su una vecchia agenda: “oggi la mia
nipotina Maria Teresa mi ha letto a telefono una storia che ha scritto. Sono
sicura che da grande sarà una scrittrice”.
Quando hai pubblicato il tuo primo libro? L’ultimo invece?
Ho
pubblicato il mio primo libro, Assario, l’anno scorso, con PAV Edizioni. L’ho
scritto quando avevo tredici anni, ma per pubblicarlo mi ci è voluto un po’. È
l’unico libro che abbia mai pubblicato, anche se un mio racconto breve, “la
bambina di Cristallo”, è stato pubblicato nell’antologia “Scrittori Italiani:
libro rosso”, pubblicata da Ivvi editore, e alcune poesie che ho scritto sono
state inserite in un’antologia edita da Pagine Bianche, che sarà pubblicata tra
qualche mese.
Di cosa tratta?
Assario è un
romanzo fantasy per ragazzi, ambientato per metà sulla terra e per metà sul
pianeta Assario, creato dagli stregoni secoli fa come luogo in cui la pace
sarebbe regnata per sempre, non ci sarebbero state guerre né conflitti o
discriminazioni di alcun tipo. Assario è un mondo di magia, colori e gioia: la
protagonista è una ragazza, Adele che scopre di provenire da questo pianeta,
nel quale ritrova la sua famiglia. Tuttavia, la pace perenne si rivela
un’utopia e Adele si ritroverà in un vortice di aventi che la porteranno ad
essere coinvolta in un conflitto che Assario non avrebbe mai creduto di vedere.
Se ne avessi la possibilità cambieresti qualcosa nel tuo
ultimo scritto?
Della trama
di Assario non credo toccherei nulla: il libro è una catapulta in un mondo di
fantasia, un mondo in cui alle scuole medie mi rifugiavo spesso. Ciò che credo
cambierei è, forse, il modo in cui è scritto: sono passati sei anni e il mio
stile di scrittura è cambiato radicalmente, non scrivo più come scrivevo in
terza media. Pensandoci, non ho neanche mai più scritto storie fantasy.
Potendolo riscrivere, avrebbe magari un linguaggio diverso, ma la storia
resterebbe la stessa.
Che genere tratta il
tuo libro e come mai proprio quello?
Il libro è,
nello specifico, un misto tra fantasy, Urban fantasy, e fantascienza. Il genere
l’ho scelto perché, all’età in cui l’ho scritto, non leggevo altro che libri
fantasy, erano il mio pane quotidiano, a iniziare da Harry Potter e
Shadowhunters, che sono state due pietre miliari nella mia storia di lettrice.
Credo che forse, dopotutto, provassi il desiderio di creare il mio mondo
magico, dopo averne scoperti tanti tramite i libri di altri scrittori.
Cosa non deve mai mancare secondo te in un romanzo?
La mia
risposta potrà essere un po’ strana: l’amore dello scrittore. La storia deve
piacere a chi la scrive, altrimenti tutta la forma del racconto ne risente. Non
si può scrivere bene una storia che non si ama, e viceversa, se si è
appassionati a ciò di cui si sta parlando, si può raccontare in maniera
coinvolgente di qualsiasi cosa.
Che emozioni provi nel sapere che un tuo libro, una tua
idea, può essere letta da altre persone?
Sinceramente, di solito provo imbarazzo, tranne che con i miei genitori. Fino a poco tempo fa, provavo un’ansia indescrivibile nello stare nella stessa stanza con qualcuno che stesse leggendo qualsiasi cosa scritta da me. Con il tempo l’ho un po’ superato, e adesso apprezzo quando qualcuno commenta le mie idee e le mie storie: dai feedback si impara sempre molto su quanto efficacemente si è riusciti a comunicare ai lettori.
Hai dei retroscena da svelarci che nessuno sa?
Arrivata
alle medie c’era un evento a scuola per la giornata dell’amicizia: l’insegnante
di italiano aveva chiesto a tutti di collaborare in qualche modo, qualcuno
realizzava dei lavoretti, qualcun altro un cartellone ecc. Io decisi di
scrivere un piccolo racconto sull’amicizia. Fui la prima a finire il lavoro e
non sapevo più cosa fare in classe: tutti gli altri miei compagni erano
impegnati, così iniziai a pensare a una storia extra da scrivere, che parlava
di una ragazza che cercava di ritrovare la sua famiglia. È quindi iniziato così
Assario, perché avevo finito i compiti prima degli altri e… mi annoiavo.
Stai scrivendo altro? Hai progetti futuri?
Dopo Assario
ho iniziato a dedicarmi principalmente ai romanzi di formazione: il secondo
romanzo che ho scritto, che spero di pubblicare, si chiama “Quattro vite” e
racconta di un ragazzo omosessuale cresciuto in un convento. È fino ad ora la
storia a cui tengo di più, forse perché i quattro protagonisti sono comparsi
nella mia mente ancora prima di Assario, erano un po’ degli amici immaginari
che mi accompagnavano nelle vacanze con i miei genitori. Un altro romanzo a cui
sto lavorando è un racconto autobiografico, che parla di un’esperienza
missionaria che ho fatto in Tailandia con i padri saveriani l’estate scorsa. Per
progetti futuri invece, ho in mente diverse storie, tra cui una storia d’amore,
e al momento stanno facendo a gara per decidere chi sarà la prima ad essere
raccontata.
Ti ringrazio per essere qui e se vuoi lasciami la tua pagina autore Social.
In realtà
non ho una pagina social… anche se forse è il momento di crearla!
ESTRATTO:
Non era più a Parigi, questo era ovvio. Alzò lo sguardo e vide un luccicante cartello con scritto “BENVENUTI AD ASSARIO”. Ovunque c’erano insegne scintillanti di negozi e case luccicanti ma la cosa più strana erano gli oggetti. C’erano tanti oggetti volanti: rossetti, smalti e trucchi a circondare l’insegna dell’estetista; phon, spazzole e pettini per quella del parrucchiere e tanti altri… era bellissimo. Ormai il sole era sorto e nelle case si vedevano i primi segni di vita. Una persiana che si alzava di qua, una porta che si apriva di là. Mercurio la aiutò a rialzarsi e mentre lei guardava piena di ammirazione la città lui le disse “benvenuta nella città degli stregoni”.
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