'E' stato un colpo di fulmine' capitoli 21, 22 e 23

 Buon pomeriggio! 

Scusate innanzitutto per la luuuunga attesa, ma oggi vi riporto altri tre capitoli della mia novel su Wattpad, da ricordare che non è editata.


Capitolo 21 – Sergej

Da quando Daniel era stato male era passato ormai un mese e le riprese erano quasi giunte al termine, mancava solo una scena.

Tra Sergej e il capo le cose si erano in qualche modo stabilizzate, non erano progredite sul piano sessuale, infatti non erano ancora riusciti ad avere un rapporto completo, ma a nessuno dei due al momento importava. 

Quello che i due uomini stavano sperimentando adesso era il conoscersi reciprocamente. Certo Daniel era ancora chiuso su alcuni argomenti, ma Sergej aveva imparato che l'uomo era determinato, risoluto, ambizioso, testardo e gli piaceva avere il controllo su tutto. Al tempo stesso aveva anche scoperto che era premuroso, a suo modo romantico e sincero. La cosa che però più aveva capito Sergej è che gli piaceva. Aveva fatto i conti con se stesso e alla fine aveva dovuto ammettere a se stesso che cominciava a provare qualcosa per l'altro. Non era ancora del tutto convinto, era una cosa nuova e nessuno dei due aveva chiarito in che rapporto fossero, né avevano espresso i loro sentimenti. In sostanza aveva paura che per Daniel fosse ancora solo una questione di sesso e basta. 

Prese il telefono dalla tasca e rispose alla chiamata in arrivo. "Daniel," disse senza guardare "dimmi".

"Sei arrivato? Vuoi che passi a prenderti?" in quel periodo era solito per il capo venire a prenderlo e accompagnarlo, o come a volte accadeva era Sergej che poi lo seguiva a casa.

"In realtà sono quasi arrivato"

"Bene. Sai vero che oggi abbiamo quella scena?"

Il ragazzo si morse il labbro e prese un grosso respiro "Devi per forza ricordarmelo? Ho un esame tra due giorni e non sono riuscito a concentrarmi" disse irritato. 

"E' tanto importante?" chiese Daniel addolcendo il tono.

"Come può non essere importante un bacio?" era in momenti come quelli che dubitava di Daniel, come faceva a non capire cosa significasse? Il sesso era sesso, il bacio poteva significare invece molto di più, un primo passo verso l'amore... Ah, perché sono così sdolcinato oggi?

"Per me..." sussurrò dall'altra parte del telefono Daniel "sei importante tu. Con o senza bacio"

Sergej che intanto stava camminando verso si fermò di colpo, le dita stringevano il telefono e il respirò sembrò mancargli. E' una dichiarazione?

Dopo un silenzio infinito, il ragazzo deglutì e ritornò al presente "Ci vediamo lì!" staccò senza dargli tempo di salutare e con gambe tremanti andò al lavoro. Si ritrovava in una situazione completamente diversa da quello cui era abituato e questo lo confondeva. 

"Devo restare calmo" si disse entrando nei camerini. I vestiti che doveva indossare erano già pronti e la truccatrice lo aspettava. 

"Sei nervoso?" chiese la ragazza "Oggi bacerai il grande capo. Non vorrei essere nella tua situazione! Direi di osare e mettere del lucidalabbra" lo stava deliberatamente prendendo in giro, ma Sergej era così nervoso che non ci badò.

Una volta pronto andò sul set, che questa volta era all'aperto. Lo staff aveva scelto un parco in cui c'erano alberi secolari e fiori di tutti i colori.

Appena arrivato salutò il regista, i presenti e poi si guardò intorno cercando Daniel. Era già in posizione, sotto una guercia, seduto con un libro in mano. L'ombra dell'albero lo proteggeva dal sole e al tempo stesso agli occhi di Sergej lo rendeva bellissimo. Una leggera brezza poi gli scompigliava leggermente i capelli. Wow...

"Sergej, vieni! E' ora!" lo chiamò il regista "Ricordi le battute? Non sono poi molte, la scena riprende quella di ieri. Lo vedi, ti avvicini e ti siedi vicino a lui. Vi guardate e poi..." il regista s'imbarazzò, forse avere a che fare con il gran capo rendeva tutti nervosi "Voglio vedere esitazione, eccitazione, amore... rendetela reale!"

Li lasciò soli e quando iniziarono un silenzio calò intorno a loro. Sergej prese un grosso respiro e si calò nella parte. Osservò quello che adesso era il professore, assorto nei suoi pensieri, mentre guardava distrattamente il libro. Il ragazzo lo raggiunse facendo un sorriso e con tonfo si mise seduto di fianco a lui nell'erba.

"Di cosa parla?" chiese il ragazzo portando le ginocchia al petto. 

Come da copione Daniel fu leggermente sorpreso e si volse a guardarlo. Lo fissò negli occhi e poi imbarazzato guardò avanti "In realtà non prestavo attenzione"

"Proprio lei?" chiese ridacchiando e l'uomo rise di rimando. 

"Potrei darti un brutto voto per questo"

"Non credo lo farai" rispose e lo guardò di nuovo, allo stesso tempo Daniel girò il viso e lo fissò. Gli occhi verdi brillavano e Sergej si ritrovò a leccarsi le labbra, lo stavano davvero facendo, c'erano quasi. L'atmosfera intorno a loro sembrò mutare.

"Sei sicuro?" gli chiese Daniel portandogli una mano sulla guancia. Sergej sospirò a quel tocco per poi mettere la mano sulla sua.

"Ho solo paura..." non sapeva più chi stesse parlando, lo studente della serie o lui stesso?

"Anch'io..." era tutto così surreale, ma si ritrovò a scoprire che voleva baciarlo e non perché stava recitando, no. Sergej voleva baciare Daniel! Voleva assaporare quelle labbra e scoprire che sapore avessero.

C'erano ancora tante cose che doveva sapere dell'altro, ma in quel momento chiuse semplicemente gli occhi e si lasciò andare al momento. Daniel, con estrema lentezza si avvicinò e quando poggiò le labbra alle sue, un esplosione di sentimenti diversi si sprigionò nella sua testa. Tutti belli ed intensi. Non aveva mai provato una cosa simile.

Le labbra di Daniel erano morbide a differenza di quello che pensava e sapevano di cannella. Il capo non perse tempo e con la lingua sfiorò il labbro superiore invitando il ragazzo ad aprire la bocca, Sergej obbedì immediatamente. Quando le loro lingua s'intrecciarono Sergej si diede dello stupido per non averlo fatto prima. Quello che all'inizio fu un bacio casto si trasformò in molto di più. Sembrarono cercarsi e rincorrersi tutto il tempo. Ognuno dei due voleva sempre di più dall'altro finché i loro respiri non si fecero corti ed entrambi erano quasi senza ossigeno. Avevano completamente dimenticato di essere di fronte ad altra gente, non aveva più importanza. Adesso c'erano solo loro due, Daniel e Sergej, persi l'un l'altro. 

"Cut! Fermi!" urlò il regista e, sfortunatamente, i ragazzi dovettero staccarsi, anche se a fatica, l'uno dall'altro "Bene..." disse imbarazzato il regista "Ehm, la rifacciamo ragazzi. Esattamente come ora, mi serve un'altra! Cinque minuti e si rigira!"

Sergej che sentiva ancora il cuore in gola e le mani tremare si volse verso Daniel "Da te?" gli chiese a bassa a voce e l'uomo annuì. Quella sera avrebbero approfondito il discorso, ma per ora avrebbero continuato il 'lavoro'.





Capitolo 22 – Daniel

Si sentivano... eccitati. Questa era la parola giusta per descrivere i ragazzi in quel momento. 

Subito dopo aver terminato la scena erano andati dal capo e appena superata la soglia avevano continuato a baciarsi. Più che baciarsi sembravano mangiarsi a vicenda. 

Daniel aveva immediatamente dato ordine di lasciare casa libera e appena chiusa la porta aveva afferrato Sergej per poi sbatterlo contro la parete dell'entrata e attaccare la sua bocca. Mentre le loro lingue continuavano ad intrecciarsi e a cercarsi a vicenda, l'uomo aveva infilato con malizia le mani sotto la maglietta del ragazzo e, stringendo ed accarezzando, era arrivato ai capezzoli. Con i pollici li aveva accarezzati facendo dei movimenti circolari, li sentì immediatamente indurirsi sotto il suo tocco. Sergej aveva reagito allo stimolo spingendosi a sua volta contro Daniel.

"Questa sera..." disse tra un bacio e l'altro "sarai mio" non era una richiesta, Daniel lo desiderava e lo avrebbe preso. Sergej annuì inclinando la testa di lato e, vedendo quella visione, Daniel non poté che scendere con la bocca sul suo collo e leccare dalla spalla fino al mento per poi finire in un morso sul labbro inferiore.

"Ahi..." sussurrò eccitato l'altro, Daniel rise, spostò le mani dalla meraviglia del suo petto e gli afferrò il sedere invitandolo a salire sul proprio corpo. Senza che dicesse altro Sergej saltò a cavalcioni su di lui. Continuando a baciarsi l'uomo portò il ragazzo nella propria camera da letto e con poca grazia lo buttò giù.

Daniel guardò Sergej, aveva il viso arrossato, i capelli in disordine, la maglietta mezza alzata che lasciava scoperta la pancia piatta e un evidente rigonfiamento era in mezzo alle sue gambe. 

"Non potresti essere più invitante..." sospirò togliendosi la giacca, la lasciò cadere sul pavimento e poi, per far prima, si strappò la camicia da dosso finendo con il rompere i bottoni. Sergej si sfilò le Nike e restò a guardarlo, quegli occhi argento sembravano divorarlo e per poco Daniel non capitolò. Non resisteva più, lo voleva.

Si sbottonò i pantaloni e si mise a cavalcioni su di lui stringendogli i fianchi con le cosce. Si abbassò su di lui e proprio quando stava per ribaciarlo, con il fiato corto, e uno strano luccichio negli occhi, Sergej gli appoggiò la mano sulla bocca. 

"Aspetta..." disse eccitato "Io..." sembrava titubante.

"Cosa c'è?" chiese irritato Daniel portando le dita della sua mano, che era ancora poggiata sulle labbra, in bocca. Spudoratamente e molto lentamente avvolse con le labbra l'indice e il medio e glieli leccò come se fosse altro. Sergej emise un gemito di piacere, socchiuse gli occhi come se si stesse lasciando andare, ma poi li sgranò di nuovo e disse risoluto: "Ho bisogno di un momento per me... una doccia!"

Daniel lo guardò incredulo e poi sospirò "Non m'importa..."

"Devo! Aspetta qui..." e prendendolo alla sprovvista, Sergej gli accarezzò l'asta dura da sopra i pantaloni "Prepara tutto" sembrava volerlo provocare.

Daniel rimase da solo sul letto, credeva che in questo modo l'atmosfera si fosse spezzata, invece l'eccitazione non fece che aumentare, soprattutto quando pensò al corpo invitante dell'altro sotto il getto d'acqua calda. Il capo lo immaginò nella cabina doccia, insaponato, con il cazzo duro e la mano a massaggiarsi.

"Merda..." sospirò, incapace di resistere oltre. Preparò i preservati, il lubrificante e aspettò come un leone in gabbia che il suo amante uscisse dal bagno. 

Quando uscì, tutta l'attesa fu ripagata alla grande. Senza pudore, Sergej era uscito direttamente nudo e ancora bagnato. 

"Sei illegale" si alzò e andò da lui, lo afferrò per un polso e lo buttò a letto a pancia in giù.

Si tolse il restante dei vestiti, restando così altrettanto nudo, e salì sul corpo del ragazzo. Si mise seduto sul suo sedere, il membro duro era appoggiato tra natiche di Sergej e quando si abbassò per baciargli la schiena, la frizione tra i loro corpi fece tremare d'eccitazione entrambi.

Daniel afferrò i capelli di Sergej e gli tirò leggermente la testa indietro per baciargli una guancia. 

"Sii gentile" sussurrò il ragazzo, Daniel poté sentire una nota di timore nella sua voce. 

"Non è neanche da dire" lo rassicurò succhiandogli il lobo dell'orecchio destro, scese poi più giù, seguendo la spina dorale. Alternava baci, carezze e piccoli morsi e ogni volta era un droga. Inconsapevolmente con i fianchi si muoveva su di lui, aumentando il piacere di entrambi. Le gocce d'acqua che poi erano ancora sul suo corpo rendevano il tutto più piacevole. 

Daniel scese completamente con la bocca, arrivando alle natiche. Le guardò, tonde e sode e gli venne voglia di stringerle con entrambe le mani. Come sono morbide pensò mentre Sergej reagì al tocco spingendo il bacino all'indietro.

"Mi stai invitando?" chiese Daniel, il ragazzo non rispose, ma un gemito uscì dalle sue labbra.

Dinanzi a quella visione il capo non poteva più trattenersi, gli allargò i glutei e poi si tuffò su di lui, leccando quella piccola apertura.  Entrerà tutto? Si chiese sentendo quanto fosse piccola quell'entrata e quanto fosse grande il suo cazzo.

Con la lingua leccò e si spinse fin dentro, giocando con il piccolo forellino. Sergej alzò il bacino ancora di più e Daniel notò la sua erezione, non poté far a meno di toccarla. Il ragazzo mugolò e Daniel quasi impazzì di desiderio. "Non resisto... devo..." gli disse per poi prendere il lubrificante e applicare una grande quantità sia sulla mano che sul sedere.

"Farà... male?" chiese il ragazzo girando un attimo la testa per guardarlo. Daniel allora si spostò e lo fece girare completamente, in modo da avere per tutto il tempo un contatto visivo con l'altro.

"Sarò delicato" disse, più a se stesso, che all'altro. Daniel si abbassò a baciarlo e nello stesso tempo infilò un dito dentro di lui. Sergej sussultò per un attimo e Daniel si fermò, non si aspettava che fosse così stretto. Non riusciva neanche ad immaginare come sarebbe stato una volta entrato.

"Fai... piano..." sussurrò a fatica Sergej contro le sue labbra. Era così dolce, non lo aveva mai visto in quel modo e questo gli fece desiderare ancora di più di farlo suo.

"Mmh... fidati di me..." rispose succhiandogli le labbra. Daniel non aveva fretta, lo voleva ma non era disposto a vederlo soffrire. Avrebbe fatto le cose con calma. Cominciò a muovere un dito, a baciarlo e stuzzicarlo e solo quando lo vide più rilassato aggiunse un secondo e così fino al terzo. Aggiunse altro lubrificante e, quando fu quasi completamente a suo agio con tre dita, gli chiese "Sei pronto?"

Gli occhi di Sergej si spalancarono a quella domanda, ma al tempo stesso Daniel poteva percepire che non era l'unico che voleva di più. Erano entrambi esausti e si desideravano ardentemente. 

"Vieni" gli disse il ragazzo con gli occhi lucidi e Daniel non se lo fece ripetere due volte. Prese il preservativo che infilò a tempo di record e, fissando il ragazzo negli occhi, puntò con la mano il suo membro.

"Andrò piano" gli disse, ricordandolo anche a se stesso. Socchiuse gli occhi e deglutì, si spinse nel corpo dell'altro, cercando in tutti i modi di non essere troppo brusco. 

Sergej dal canto suo, quando sentì l'altro entrare sgranò gli occhi, Daniel si fermò appena la cappella fu entrata e, grondante di sudore, lo guardò. "Fa male?" osò chiedere.

Il più giovane non rispose subito, strinse i pugni, aveva il viso completamente arrossato e il respiro corto. Alzò il bacino, deglutì e con tutta la sua forza di volontà disse: "Continua"

Daniel non poté che ammirarlo vedendo quanto fosse coraggioso. Con calma, resistendo contro al suo stesso impulso, si spinse delicatamente dentro di lui. 

"Sei così... stretto... e..." ansimò sentendosi stringere "caldo" era una sensazione stupenda che non aveva mai sperimentato prima. Il ragazzo restò senza fiato per un momento, poteva vedere da sé che faceva male. "Vuoi che... smetta?" gli chiese a gran fatica.

Sergej scosse il capo con vigore "M-muoviti!" gli ordinò e Daniel obbedì. Lentamente spinse dentro di lui per poi ritararsi e rifare tutto d'accapo, scosse di piacere gli inondarono il corpo facendolo tremare e restare senza fiato. Guardò Sergej e gli baciò le labbra, il ragazzo ricambiò cominciando a sentire che il dolore lasciava il posto ad altro. Un piacere che mai aveva provato e che sembrava infuocarlo da dentro tanto era forte.

"Io..." provò a dire il ragazzo "Cazzo!" imprecò contro la lussuria che gli stava inebriando la mente. Daniel dal canto suo sembrava essere drogato, spingendo nel corpo dell'altro sentendo di non riuscire a trattenersi oltre. Ogni volta che sentiva il rumore dei loro corpi che sbattevano e i gemiti di Sergej Daniel impazziva volendo sempre di più. Era troppo, troppo forte...

"Non resisto" gli disse, provando a mantenersi, ma non ce la faceva. Prese con la mano il membro duro dell'altro e lo accarezzò a ritmo delle sue spinte "Facciamolo insieme".

Neanche finì di parlare che uno dopo l'altro i ragazzi si lasciarono andare. Daniel provò e diede piacere senza staccare gli occhi dal volto dell'altro, non aveva mai visto tanta bellezza e sperava di riuscire a farlo di nuovo quanto prima.

"La prossima volta," disse senza fiato, con la fronte appoggiata all'altro "non sarò così delicato"

Sergej che si stava ancora riprendendo aprì gli occhi, che nel frattempo aveva chiuso, e lo fissò incredulo senza riuscire a rispondere.

 

Due ore dopo entrambi i ragazzi, sfatti e sudati erano distasi a letto, stretti l'uno all'altro in un caldo abbraccio. Daniel non era mai stato tanto appagato e rilassato in vita sua fin quando l'attore alzò il volto e lo sguardò negli occhi.

"Posso chiederti una cosa?"

"Dimmi"

"Cosa siamo adesso?" lo chiese in un modo così schietto che Daniel non se lo aspettò. Era nel piacere più assoluto e adesso si ritrovò frastornato.

"In che senso?" riuscì solo a rispondere. 

"Noi. Io e te. Cosa siamo adesso? Capo e dipendente, un rapporto solo di sesso o..." La domanda in realtà era chiara, quello che non era chiaro era cosa provava Daniel in quel momento. In meno di un secondo la paura si propagò in tutto il corpo come un mare in tempesta. Vecchi sentimenti e delusioni vennero a galla facendo rialzare quel muro che con tanta fatica in quell'ultimo periodo era riuscito a calare.

Pensò alla delusione di sua madre, alla 'CineFly', a cosa avrebbe pensato la gente se sapesse che frequentava un ragazzo, d'altronde lui era un imprenditore, poteva avere una relazione così? Pensò a tutte queste cose insieme, ma alla fine non ammise una cosa... aveva semplicemente paura. 

No, non voleva soffrire di nuovo e quindi, dinanzi a quella domanda restò in silenzio, incapace di dargli una risposta. Voleva Sergej, ma... 

Il ragazzo, anche se provava ancora dolore, si mise a sedere e lo guardò. Sembrava sul punto di arrabbiarsi. Daniel aprì la bocca per dire qualcosa, ma lo squillo del suo cellulare lo distrasse. Lo afferrò al volo dal comodino solo per rendersi conto che era il suo autista.

"Scusami" disse con la solita freddezza, allontanandosi dal suo corpo bruscamente e mettendosi all'altro capo del letto.

"Vuoi davvero rispondere?" chiese Sergej. Daniel, ancora una volta, non proferì parola.

"Bene" disse l'altro e, nonostante fosse uno straccio, si alzò e si vestì  "Ci risentiamo quando hai le idee chiare. Forse" il tono era scuro così come il suo viso. Senza dire altro lo lasciò solo uscendo dalla stanza.

Daniel avrebbe voluto fermarlo, ma non ci riuscì, era come se una lastra di ghiaccio fosse ridiscesa a coprire il suo cuore.



Capitolo 23 – Sergej

Sergej si era preso un giorno libero, restando a letto e dando il tempo sia al suo corpo che alla sua mente di metabolizzare quello che era successo.

Non era riuscito a studiare, quindi il giorno dopo, andò all'università consapevole che l'esame sarebbe stato un flop completo. In tutta onestà in quel momento non gli importava molto, bensì la sua mente era costantemente a Daniel. A cosa era accaduto tra loro due e come poi si erano divisi. Non riusciva a crederci.

"Lo sapevo…" bisbigliò, arrabbiato con se stesso ricordando perché non voleva baciarlo.

"Mi scusi?" chiese l'uomo di fronte a lui, Sergej ritornò con i piedi per terra e guardò la commissione di professori dinanzi a lui. 

"Io..." non riuscì a parlare sentendo la bocca asciutta.

"Quindi sapeva di non essere preparato abbastanza ed è venuto ugualmente?" il giovane attore imprecò mentalmente e tacque a quella domanda. Il professore aveva ragione, non era preparato e la colpa era di una sola persona, Daniel.

"Mi dispiace" ammise contro voglia.

"Dispiace più a noi" disse la donna alla destra, era bassina con una pettinatura alquanto strana, i capelli erano molto ricci legati quasi per miracolo sulla testa, tanto che parecchie ciocche gli ricadevano sul volto. Portava gli occhiali sulla punta del naso e lo guardava come se avesse del fuoco negli occhi "Manca così poco alla laurea ed è sempre stato un ottimo alunno. Per questa volta, lasciamo passare. Si prenoti per un nuovo giorno e venga preparato" dicendo ciò chiuse la questione e passò al prossimo alunno.

Perché sembrava una minaccia? Sergej annuì e si alzò prendendo le sue cose. Si ritrovò in corridoio ad osservare gli altri studenti in attesa di dare il loro esame e si chiese se anche loro fossero sconvolti quanto lui.

Se lo chiamassi? si chiese, per poi scuotere immediatamente la testa. No, non doveva sottomettersi in quel modo. Colui che aveva sbagliato era Daniel, e lui avrebbe dovuto scusarsi.

Si apprestò ad andare a casa quando con la coda dell'occhio vide Jeremi alla fine del corridoio, lo raggiunse velocemente e lo fermò. Il fratello si volse e gli andò incontro, sembrava aver perso colorito sul volto.

"Non credevo avessi lezione, a colazione non mi hai detto nulla" in realtà erano giorni che lui e Jeremi si parlavano a malapena, il più piccolo sembrava immerso nei suoi pensieri.

"Ah" rispose distratto, continuava a guardare il cellulare.

"Qualcosa non va?" chiese preoccupato "Lo sai che puoi contare su di me.

"No" sospirò il ragazzo e mise l'apparecchio in tasca "A proposito, è uscito lo spot della tua serie. Mamma lo ha già visto, era sconvolta. Ha intenzione di parlare con papà…"

 Sergej sospirò pesantemente "Siamo adulti, viviamo da soli da un po'. Non pensi stia esagerando?"

Jeremi annuì "Sai meglio di me quanto per loro la reputazione sia tutto, per di più hanno il timore che questo lavoro possa interferire sulla tua laurea."

"Non accadrà" mentì, ripensando a quello che era appena successo. In realtà l'esame era andato male non per la sua carriera d'attore, ma perché non era riuscito a concentrarsi per il suo capo.

"Per di più…" ammise tristemente Jeremi "anche se viviamo ormai da soli, siamo comunque loro figli e meritano rispetto."

Il maggiore sospirò di nuovo e si sistemò meglio la borsa sulla spalla "Rispetto chiama rispetto" borbottò. Se sua madre stava facendo un casino per un lavoro, se avesse saputo quello che era successo con Daniel cosa sarebbe successo? "Abbiamo il diritto di amare chi vogliamo" bisbigliò.

"Cosa c'entra questo?" chiese il fratello non capendo, poi fece un piccolo sorriso, Sergej non lo vedeva sorridere da giorni "Sei innamorato?"

L'attore sgranò gli occhi di colpo. Recuperò il berretto nero dalla borsa e lo infilò veloce sulla testa, calandolo il più possibile sulla fronte "Stai scherzando?" chiese, ma in realtà sembrava essere stato colto in flagrante "Piuttosto tu... sembri soffrire le pene dell'amore!"

Jeremi distolse immediatamente lo sguardo e dopo quello scambio di battute entrambi i ragazzi, imbarazzati, si guardarono intorno fingendo il nulla.

"Bene," ruppe il silenzio il minore "io vado".

"Allora ci vediamo a casa" rispose Sergej e si allontanò, neanche due passi che il telefono squillò. Il cuore gli balzò in gola quando vide il nome sullo schermo. 

"Daniel" rispose freddamente mettendosi in un angolo, lontano da occhi indiscreti.

"Stasera passo a prenderti" disse con altrettanta freddezza l'uomo.

"Non è una richiesta" gli fece presente.

"Esatto" asserì.

Sergej si appoggiò al muro sistemandosi meglio e strinse di più il telefono "Ti sei schiarito le idee?" gli chiese, ma l'altro non rispose "Non passare, non verrò"

Sentì un fruscio e un tonfo, poi di nuovo la voce di Daniel "Allora ci vediamo domani"

"Ti ho detto che…" non finì di parlare che l'altro lo fermò.

"Abbiamo un servizio fotografico per la serie, vedrai che a breve verrai contatto" e dicendo ciò staccò. 

Sergej restò con ancora il telefono appoggiato all'orecchio, incredulo "Merda," imprecò da solo "mi ha fregato!"


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