Recensione "La canzone di Achille". Stupendo!

 Salve a tutti ragazzi!

Ho letto due libri in tre giorni e uno di questi due è "La canzone di Achille"

Visto che non voglio far passare troppo tempo per la recensione, la scrivo di getto e la prima cosa che mi chiedo e vi chiedo è: ma quanto cazzo è bello sto libro?

L'ho adorato! Dalla prima all'ultima pagina!

Ovviamente, come tutti, la storia è già conosciuta, ma questo non ha tolto nulla al racconto, anzi!

Devo dire che non mi aspettavo una simile dolcezza e una storia che mi prendesse così tanto. Ero l'unica a non averlo ancora letto mi sa, e dopo mesi l'ho visto in libreria e l'ho acquistato senza troppo pensarci.

L'ho iniziato senza troppe pretese, per poi andare a dormire alle due del mattino leggendo 170 pagine filate. Senza rendermene conto.

Ci saranno degli SPOILER (molti), quindi, non proseguite la letture se non avete letto prima il libro e, se non proseguite, vi dico solo di andare subito in libreria e acquistare questa perla di racconto.




Parto con il dire che inizialmente Patroclo non mi era così simpatico, giustamente era un principe e come tale si comportava, anche se in cuor suo sapeva di essere un bravo ragazzo. Dopotutto crescere con un padre che non crede in te e una madre assente non è stato sicuramente semplice.
La scena di quando uccide il ragazzo per sbaglio mi ha straziato, così come dopo, nei mesi successivi quando per notti e notti ricorda la scena sentendosi sempre più in colpa e solo. Lasciandosi andare al dolore che poi, solo Achille, riuscirà a togliergli. 
L'incontro con Achille è stato semplice. "Come ti chiami?" questo è quello che più o meno si son detti, ma già da lì si poteva intravedere quel filo invisibile che li avrebbe legati a vita. 
Con il passare del tempo, a mio avviso, entrambi si sono cercati, con lo sguardo e non solo, arrivando poi al fatidico bacio sulla spiaggia che mi ha fatto letteralmente sciogliere. 
Quando Achille è scappato ho creduto in un primo tempo che non volesse accettare il fatto che tra Patroclo e lui ci fosse qualcosa, poi però ho capito che era solo per la Dea Teti, madre di Achille, che li aveva spiati e che è sempre stata contraria a quest'amicizia. Infatti, Teti, ha un odio profondo verso gli umani per quello che le capitò anni addietro con Peleo, padre di Achille, che la prese con la forza.

Il rapporto tra Achille e Patroclo è un crescendo di emozioni, che ti travolge e fa mancare il respiro, arrivando poi alla scena più bella. 
Sono soli, mandati da Chironte, un centauro, per imparare a combattere e non, lì Achille chiede alla madre se potesse spiarlo e lei risponde di no. Con quella consapevolezza, riesce ad aprirsi e così coronare il suo amore. Leggere quella scena è stata una delle cose più belle di tutto il libro! L'ho adorata, quasi mi sono commossa. Stupendo!

"Non riesce a vederci qui. Sul monte Pelio."
C'era qualcosa nella sua voce, una tensione. Mi voltai a guardarlo. "Che voca vuoi dire?"
I suoi occhi scrutarono il soffitto. "Dice... le ho chiesto se ci osserva mentre siamo qui." La sua voce era acuta. "E lei mi ha detto di no."

La pace però non dura molto e presto si ritrovano in guerra. Lì, tramite una profezia sanno che se Ettore morirà a seguire anche Achille lascerà il mondo terreno. 
Per tutta la seconda metà del libro sentiamo dire da Achille: "Perché dovrei ucciderlo? Non mi ha fatto nulla di male." E tu sei lì, che conosci già la storia, che leggi e scuoti la testa alla dura realtà.
Un'altra scena straziante è quando Agamennone uccide la figlia Ifigenia per calmare gli Dei e far tornare il vento. 
Volevo morire! Sacrificare tua figlia per cosa? Per la moglie di tuo fratello? Per l'onore? E' più importante di tua figlia? Senza parole. 
La guerra comunque inizia, e come tutte è cruenta, spietata e non fa sconti a nessuno.
Vediamo un Achille diverso, quasi cambiato e devo dire che questo non mi è piaciuto, ma ci sta. 
Forse un po' troppo orgoglioso, ma pur sempre innamorato di Patroclo.
Il suo orgoglio si spinge oltre quando si rifiuta di combattere e lì, beh, dovete solo leggere.
La scena delle scene, che ve lo dico a fare!
Si strazia il cuore a leggere della morta di Patroclo, così come Achille cerca vendetta ottenendola, ma senza però avere piena soddisfazione.
Muore anche Achille, arriva il figlio, perché sì, ho dimenticato di dirlo, ha un figlio chiamato Pirro.
Avuto dalla principessa Deidamia, sfortunata come poche. Anche lì, il comportamento di Achille e di Patroclo non mi è piaciuto, ma posso passarci sopra.
Pirro è arrogante, supponente e chi ne ha più ne metta.
Come volevano le ultime volontà di Achille, le sue ceneri e quelle di Patroclo sono state mischiate.
Dovevano essere sepolte per poi dare ad entrambi il riposo eterno, ma Pirro non vuole. Non vuole che il nome di suo padre venga macchiato con quello di Patroclo, che definisce un semplice schiavo.
Nemmeno Odisseo, che alla fine va a parlare con lui, paragonando Patroclo a sua moglie, riesci a fargli cambiare idea e così i due restano divisi fino a che non accade un miracolo.
Teti, da sempre contraria alla loro relazione, compare e ascoltando le parole di Patroclo, che nel frattempo è un spettro, decide di compiere un gesto che mi ha scaldato il cuore. Fa comparire il suo nome vicino a quello di Achille, dando così la pace eterna a Patroclo. 
La storia si chiude con loro due che si rincontrano nell'Ade.
Che dire… è un libro emozionante, che ti lascia senza fiato.
Alcune cose non mi sono molte piaciute o non erano di mio gusto, come detto, ma di per sé la storia è stupenda e va letta.
I miei complimenti alla scrittrice che ha scritto un capolavoro!

Voto. 5\5


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