Parliamo con il Cerbiastrello!

 Salve a tutti e buon sabato, oggi ci discostiamo un po' dalla solita intervista e vi presento Fawn Flying alias il Cerbiastrello!

Disegnatrice e scrittrice, lieta di averla con noi.

Cominciamo...



Presentati, cosa fai nella vita. Descriviti con tre aggettivi.

Salve, sono conosciuta in giro sul web ma non solo con vari nomignoli, ma quello con cui mi faccio riconoscere principalmente è Il Cerbiatto Pipistrellato Volante, alias Cerbiastrello, un cerbiattoide con ali da pipistrello che viaggia ovunque.

Sono anche Alex, una giovane donna di ventisei anni che è in una fase della sua vita dove cerca lentamente di ricostruirsi dopo varie rotture, di risanarsi dopo vari strappi e ferite.

Cosa faccio nella vita adesso, mi ripeterò, è, assieme ad un team, risollevarmi seguendo un obiettivo che mi son prefissata da quando ero piccola, ovvero fare arte, nello specifico fumetto, illustrazione ed animazione, ma non solo.

Sono sognatrice, timida e sensibile ma tre parole potrebbero non bastare per descrivermi.




Come ti sei avvicinata alla scrittura? Quando hai cominciato a pubblicare le tue opere?  

Da quando sono al mondo, come per il disegno e tante altre cose, iniziando a leggere fumetti, alternato al disegnare cosa vedevo in giro(anche scene di film) su tanti dei taccuini che mi regalavano.

Volevo lasciare queste fantasie come ricordo ma anche per vedere che reazione avevano gli altri nel leggerle.  

Purtroppo non ho mai pubblicato niente, se si intende sotto marchio di qualche casa editrice o anche solo autoprodotto: ho avuto un passato abbastanza travagliato e non credendo molto in me(la cosa perdura un pochino ancora oggi) non son mai riuscita a perseguire un obiettivo.  

Da molti anni però pubblico le mie idee, anche se è difficile perché non ho moltissima fama: da un alto mi sconforta la cosa, da un’altra ne son contenta perché mi sento piu’ libera di mostrare cosa voglio.


Di cosa trattano alcune, parlami un po’ dei personaggi. 

Per descrivere anche solo una manciata delle storie che ho scritto ed immaginato in tutta la mia vita non basterebbe neanche un’enciclopedia, ma ci son dei fattori che anche se cambiano personaggi e saghe, rimangono gli stessi, che io chiamo “marchi di fabbrica”.

I miei personaggi son tantissimi e quasi a tutti sono affezionata, ma alcuni piu’ di altri son un po’ quello che son io dentro, è come se narrando cosa fanno(nella mia testa si muovono da soli, come un cartone animato) raccontassi me stessa.

Molti vestono in un modo ben definito ma non alla moda, hanno un carattere riservato ma sensibile, altri sono piu’ diretti ma sofferenti dentro perché comunque son reputati sgradevoli, altri ancora rappresentano un elemento che ricorda cosa ho passato(quelli senza genitori o che son stati affidati, che han vissuto per strada, che son stati picchiati o abusati sessualmente o anche solo bullizzati).

Se leviamo simbologie, epoche, fatti e caratteri quello che dicono è di essere accettati e di aver fiducia pure nei loro sbagli, fra i tanti messaggi che in ventisei anni della mia vita ho lasciato intendere, pure nelle mie fanfiction.

Molti dei miei personaggi poi hanno a che fare con l'arte ed il viaggio, l'avventura, il sarcasmo, la passione, ecc



Cosa non deve mai mancare in un romanzo secondo te?  La capacità di potersi relazionare coi personaggi.

Piu’ che descrizioni dettagliate di fattori esterni io prediligo la descrizione delle sensazioni e dei pensieri vaganti, allora quel dato romanzo ha rapito il mio cuore e rientra tra i miei preferiti.

L’elemento anche di potersi stravolgere pure, ci deve essere, e un messaggio bello chiaro e forte che rispetta l'essere umano nelle sue debolezze e creatività.


Che genere trattano i tuoi scritti e perché. 

Non hanno un vero e proprio genere perché quando scrivo o disegno non faccio caso al target: per me cosa legge un bambino lo può leggere anche un anziano, e viceversa (ovviamente se si trattano di cose che si sa spaventare il bambino son d’accordo che sia meglio evitare, anche se relativamente perché tanti bambini si divertono a spaventarsi).

Molto spesso parlano delle emozioni, uso molto metafore e simbologie perché mi piace sfruttare la fantasia.

Tanti dei miei personaggi son giovani con un passato tormentato o “particolari” un po’ più menefreghisti di come appaiono.

Un’altra comune è il concetto di emarginazione, il sentirsi fuori dal mondo e non accettati. Per questo a volte mi imbarazzo a presentare il mio personale, e in cambio uso le fanart dei media di fantasia e non che amo: emarginazione è anche qua perché cosa mi blocca è l’idea di tornare in pieno in me stessa e sentirmi considerata piu’ strana di quel che sono, ma dettagli.

Anche il sentimento è trattato allo stesso modo, se capitano storielle più’ audaci(o parodie) alla fine ci metto sempre quel tenero che vedo sempre meno in opere altrui, pure sull'erotismo.

Essendo emotiva di mio non serve spiegare cos'altro potrebbero trattare i miei racconti.



Che emozioni provi nel sapere che un tuo libro, una tua idea, può essere letta da altre persone?  

Piacere ma anche trattenuto perché da un alto causa bassa autostima non mi sento così considerata.


Hai dei retroscena da svelarci? 

Non fossi riservata abbastanza lo direi.

Posso solo dire che questo blocco non è facile da sconfiggere anche se per passatempo attuale continuo a disegnare sui miei account artistici principali e scrivere nella mia bacheca personale di Facebook(tanti son introspettivi, ricordi, pensieri, fatti accadutomi). 

Sto, coi tempi che posso, ricostruendomi un’esistenza piu’ decente e organizzandomi per portare prima o poi a più’ gente possibile le mie creazioni.



Stai scrivendo altro? Hai progetti futuri? 

Come detto prima, certe cose le ho messe in pausa, altre le sfrutto per allenamento/hobby finchè potrò tornare a farlo come professione.  

Progetti? Sì, tantissimi, anche se tendo a ripetermi, nel tentare di metterli in atto/costruzione mi viene spesso sconforto. Però ci provo, e penso che questo sia importante.



Ti ringrazio per essere qui e se vuoi lasciami la tua pagina autore Social o del Blog.

Certamente, ho un blog ufficiale anche se non lo aggiorno spesso(Il cerbiatto volante), mentre invece uso come tale uno dei miei due account su Instagram: @ilblogdelcerbiatto.

 L'account invece dove posto da qualche anno i miei lavoretti è @thefawnflying: ho anche altri account ma son comunque collegati a questi e han lo stesso nickname (o nome d'arte).




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