In compagnia di Sabrina Lanzillotti
Chiedo scusa se non ho postato nulla questa settimana, ma sono stata super impegnata!
Ciao e benvenuta tra noi. Ne sono lieta! Parto sempre con il chiedere all'autore di parlare di sé. Quindi dimmi chi sei, cosa fai nella vita e descriviti con tre aggettivi.
Innanzitutto ci tengo a salutare te e tutti
i lettori!
Ad essere onesta, non amo parlare di me, ma ci proverò.
Sono una giornalista e scrittrice pugliese, amo il cinema, il teatro e sono una
divoratrice di libri.
Se dovessi usare tre aggettivi per descrivermi, probabilmente sceglierei:
curiosa; creativa; determinata.
Come ti sei avvicinata alla scrittura?
Sono diversi i motivi che mi hanno spinto
a diventare una scrittrice.
Primo fra tutti, il bisogno di comunicare; comunicare le mie emozioni, le mie
opinioni, la mia visione delle cose; c’è poi la voglia di dar voce a chi non ce
l’ha, rassicurare chi soffre che no, non è solo e che c’è sempre qualcuno
pronto a capirli realmente; in ultimo, sono spinta dal desiderio di alimentare
la curiosità altrui, perché sono convinta che sia proprio da essa che possa
partire la miccia del cambiamento e dell’evoluzione.
A chi ti ispiri maggiormente quando scrivi? Hai qualche
autore preferito?
Non ho un autore preferito, né un modello
di scrittura, cerco di trarre ispirazione da tutto ciò che mi circonda.
Il peso del male è il tuo primo libro o ne hai scritti
altri? Parlamene.
Prima de “Il peso del male” ho scritto
"La solitudine nell'era dei social", in cui parlo del rapporto malsano
che i giovani hanno con questi nuovi mezzi di comunicazione.
"Il peso del male" tratta di un argomento molto forte, ossia
l’anoressia. Per chi non lo sapesse è un libro autobiografico. Come mai hai
scelto di raccontare una storia tanto intima quanto delicata?
Ho deciso di mettermi a nudo per tentare
di abbattere due grossi muri che ancora oggi ostacolano la guarigione di chi
soffre di disturbi alimentari: la convinzione del malato di essere solo e
l’ignoranza di chi gli sta accanto. Col mio libro voglio rassicurare i primi e
far comprendere ai secondi che i disturbi alimentari sono un problema serio e
non hanno nulla a che vedere con il desiderio si somigliare alla top model di
turno.
Il personaggio o la scena più difficile da scrivere nel
racconto e perché? E al contempo la più semplice?
Di semplice, ahimè, non c’è stato nulla.
La parte più complicata è stata sicuramente il declinarsi di un rapporto per me
molto importante.
Cosa troveremo quindi nel romanzo? Perché i ragazzi di oggi
dovrebbero acquistarlo?
Perché è una storia cruda, forte, priva
di mezzi termini.
E’ un racconto di morte e resurrezione, fallimenti e vittorie.
Non ci sono eroi, ma esseri umani nel pieno della grande battaglia della vita.
Dalla trama ho letto una parte bellissima, ed è questa: L'anoressia ti logora, cellula dopo
cellula, fino a farti diventare un'altra persona. Improvvisamente, infatti,
passi dall'essere una persona malata all'essere la malattia: TU diventi
l'anoressia. [...] L'anoressia ti trasforma agli occhi del mondo, ma non ai
tuoi. Ai tuoi occhi tu sei sempre la stessa, ma questo perché non ricordi
com'eri, non hai altro in mente che lei: la malattia. Improvvisamente tutto
nella tua quotidianità gira intorno all'anoressia.
Me l’argomenti? Possiamo quindi dire che chi è purtroppo
malato di anoressia difficilmente se ne rende conto? E che non deve
assolutamente avere vergogna di chiedere aiuto?
Possono trascorrere anni prima che un
malato si renda conto di essere tale e purtroppo, una volta compreso ciò, la
strada è tutta in salita. Come ogni malattia che ti faccia toccare la morte con
mano, anche l’anoressia ti cambia totalmente, trasformandoti in una nuova
versione di te.
La cosa importante è però comprendere che chiedere aiuto non è una forma di
debolezza ma, al contrario, di grande forza e consapevolezza. Chiedete quindi
aiuto, senza vergogna, senza paura, senza remore. E ricordate che, come scrivo
nel mio libro, “Ogni battaglia è più semplice se combattuta con un alleato”.
Mi dici qualcosa, inerente alla storia, che non troveremo
nelle pagine del romanzo?
Credo di essere stata molto esplicita nel
raccontarmi, oscurando solo quelle parti che credo non farebbe bene al lettore
conoscere.
Dove è ambientato il racconto?
Da Nord a Sud, segue tutta la penisola!
Hai progetti futuri? Stai lavorando ad altro?
Al momento mi sto dedicando al mio terzo
libro, ma non posso ancora svelare nulla.
Infine ti ringrazio e ti chiedo dove può essere acquistato
"Il peso del male"?
E’ possibile acquistarlo su Amazon,
Feltrinelli e Mondadori Store.
Se vuoi lasciaci la tua pagina autore, blog o altro. Grazie
ancora per averci dato l’opportunità di parlare di un argomento molto
importante!
Grazie a voi per avermi concesso questo
spazio e per avermi dedicato il vostro tempo!
Estratto:
Ho trascorso gli anni più belli della mia vita a combattere contro me stessa una battaglia senza esclusione di colpi. Per anni ho vissuto per l’anoressia, ho vissuto di anoressia. Mi sono annullata, sono diventata qualcosa che non ero io. Chi lotta contro l’anoressia, così come contro qualsiasi altro disturbo alimentare, e vince, sa che porterà per sempre con sé delle cicatrici che non si rimargineranno, testimonianze indelebili della sua discesa agli inferi. Chi guarisce dall'anoressia sa che non tornerà mai ad essere come prima, è consapevole del fatto che si trasformerà in un essere nuovo, ma sa anche che, finalmente, tornerà ad essere un essere pensante, tornerà ad essere VIVO
Commenti
Posta un commento